Si intitola “L’Aquila nel Mondo”: notizie, fatti ed eventi prima e dopo il terremoto del 6 aprile 2009”, edito dalla One Group di L’Aquila ed è’ il terzo libro che Goffredo Palmerini dedica alla sua terra (l’Abruzzo) e alla sua città (L’Aquila), seguendo con scrupolo, tenacia ed amore, i principi di quel giornalismo di servizio che, non solo da noi, sembra essere smarrito. Memoria e documentazione, attraverso interventi e contributi diversi, per raccontare il cuore di una Regione e di un Capoluogo cambiati da un sisma terribile e, probabilmente, già rimosso fuori dal cratere. Gli articoli raccolti nel libro spaziano dal maggio del 2008 al dicembre 2009 , con una gran parte scritta dopo il 6 aprile: una data che nessun abruzzese dimenticherà mai. Anche in quella drammatica vicenda, Palmerini non ha mai smesso di informare, ma anche rassicurare, per quanto possibile, chi da fuori voleva sapere, conoscere, e soprattutto “fare qualcosa”. Il tempo di veder ripristinati i collegamenti telefonici, e Goffredo Palmerini ha riacceso il suo contatto, il suo legame con il mondo, con la sua gente. Come ha dichiarato l’11 scorso nella conferenza stampa di presentazione la professoressa Maria Grossmann, docente della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università dell’Aquila, per molti anni preside della stessa Facoltà, la cui sede è oggi ospitata a Paganica, popolosa frazione de L’Aquila dove Palmerini è nato e vive, l’opera si legge con piacere ed è stata scritta con eccellente qualità, senza una sbavatura, con capitoli che, come in un gioco di scatole cinesi, si concatenano nelle diverse argomentazioni, tutte lucide ed assieme appassionate. Ha ragione Giovanna Chiarelli, Goffredo Palmerini ha voluto far a vedere L’Aquila “ferita”: il cuore della città “ingabbiato”, trafitto da tubi, teli, travi, con squadre di vigili e militari ancora al lavoro in quelle strade fino al 5 aprile piene di vita, giovani, luci. Oggi deserte. Ma l’Aquila, come ha scritto Palmerini in uno dei suoi articoli, “risorgerà” ancora una volta, rinascendo dalle sue stesse ceneri, grazie all’aiuto di molti, all’affetto di tanti ed in barba a chi l’ha ignorata, sfruttata o vilipesa. Con questo ultimo libro, Palmerini si conferma ponte fra l’Abruzzo ed il Mondo, cantore degli abruzzesi nel mondo, capace sempre (nei libri, negli interventi, negli articoli9; di creare una magica cartografia dell’anima, che oltre ad informare, raccontare, è in grado di interpretare i sentimenti, lo stato d’animo di chi ha lasciato la propria terra senza mai dimenticarla, valorizzando questo ‘mondo’ in tutte le sue sfaccettature. Nel libro, inoltre, una particolare attenzione è riservata alle nuove generazioni, al mondo delle donne, agli abruzzesi eccellenti, tanto da richiamare, nei fatti, una celebre frase dell’abruzzesissimo (ed aquilano per provincia) Benedetto Croce, che diceva: “Quando c’è bisogno non solo di intelligenza agile e di spirito versatile, ma di volontà ferma e di persistenza e di resistenza, io mi sono detto a voce alta: Tu sei abruzzese!”
Carlo Di Stanislao
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