Seicento persone provenienti dall’Aquila con autobus e auto private hanno partecipato stamani al Consiglio comunale straordinario del capoluogo abruzzese, che si è svolto a piazza Navona, a pochi passi dal Senato. A seguire parte dei lavori della seduta – durata dalle 10 alle 12.30 circa – si sono poi aggiunti passanti, turisti e operatori economici che hanno le loro attività nella zona, richiamati dall’iniziativa.
Proroga della sospensione dei tributi, introduzione di una tassa di scopo e reale istituzione della zona franca sono stati gli argomenti in discussione. “Argomenti – ha ricordato il presidente dell’Assemblea comunale dell’Aquila, Carlo Benedetti, aprendo i lavori – che sono assolutamente vitali per consentire al capoluogo abruzzese, e agli altri Comuni del ‘cratere’ del terremoto di aprile dello scorso anno, di sopravvivere”. Benedetti ha inoltre voluto ringraziare il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, e la polizia municipale della Capitale “per aver dimostrato ancora una volta una straordinaria sensibilità nei confronti dell’Aquila; la polizia municipale ha persino accompagnato gli autobus di amministratori e partecipanti al luogo sede del Consiglio in tempi brevissimi”.
“Per la terza volta – ha affermato il sindaco, Massimo Cialente – tentiamo di riaccendere i riflettori sulla tragedia che ancora oggi, a più di un anno di distanza dal sisma, tiene prigioniera la nostra città. E’ importante che questo dramma non venga dimenticato. La manifestazione sulla proroga della sospensione delle tasse la scorsa settimana con 20.000 aderenti, l’incontro in città con i vertici delle maggiore testate giornalistiche nazionali di ieri, il Consiglio comunale di oggi. Tutti momenti per ricordare il disastro di macerie, economico e sociale che ancora si respira all’Aquila e nel territorio colpito dal terremoto”.
“Dopo la commovente solidarietà dei mesi immediatamente successivi al terremoto del 6 aprile 2009 – ha detto ancora Cialente – l’attenzione sul nostro problema è fortemente scemata. Il Presidente del Consiglio dei Ministri è venuto 26 volte all’Aquila e dintorni fino al tardo autunno dello scorso anno. Poi non più. Da novembre dello scorso anno le ordinanze che ci riguardavano sono andate avanti con una lentezza preoccupante, perché venivano regolarmente ‘tagliate’, nella parte economica, dal Ministero delle Finanze. Fino ad arrivare al passaggio di consegne di fine gennaio, quando il problema emergenza è stato consegnato alla nuova Struttura di gestione con risorse limitatissime, completamente insufficienti. Ora, i soldi tanto decantati per le zone colpite dal sisma, non arrivano proprio più. Persino la ricostruzione leggera, quella delle case classificate B e C, si sta fermando e non è più possibile liquidare le pratiche per gli edifici A, perché non ci vengono inviati fondi. Nonostante il Comune dell’Aquila sia riuscito, con uno sforzo non indifferente, a emettere centinaia di contributi definitivi al giorno per la ricostruzione leggera, fino a evadere quasi il 90% delle richieste. Ciò a conferma che ci rendiamo perfettamente conto che la ricostruzione non è un problema della Protezione civile, ma spetta al Governo e agli Enti locali”.
Cialente ha parlato anche dei pericoli gravissimi che si materializzerebbero qualora dal primo luglio terminasse il beneficio della sospensione dei tributi. “Le proroghe di sei mesi in sei mesi si sono dimostrate uno stillicidio, gettando nell’incertezza, se non addirittura nel panico, decine di migliaia di famiglie. Occorre – ha proseguito Cialente – una legge specifica che dia quelle sicurezze che oggi mancano per tanti nuclei, cui il sisma ha tolto affetti, casa e lavoro”.
“Le dichiarazioni del Senatore Piccone sulla mia incapacità di gestire i fondi – ha concluso Cialente – dispiacciono per due ragioni. Primo perché il Parlamentare non ha saputo cogliere i sentimenti dei sindaci su questo grave problema. E poi perché mente sapendo di mentire, in quanto lui sa benissimo che le cifre che snocciola con tanta disinvoltura in realtà non esistono. Oltremodo, Piccone, con un’affermazione del genere, rivolge un’accusa contro se stesso, perché siamo tutti sulla stessa barca”.
Un invito al Capo del Governo a tornare di nuovo all’Aquila è stato rivolto dai due consiglieri comunali che hanno preso la parola durante la seduta, Pierluigi Tancredi (Pdl) ed Enrico Perilli (Rifondazione comunista). “L’Esecutivo ha svolto un lavoro eccellente all’Aquila e nel cratere e nessuno può togliergli questo merito – ha detto Tancredi – proprio per questo è importante che il Presidente Berlusconi torni nel nostro territorio, per dimostrare che lo Stato continua a essere presente in questa tragedia”. “Con il Presidente del Consiglio dei Ministri vengano anche i Parlamentari – ha aggiunto Perilli – ma per rendersi conto, come hanno fatto i principali giornalisti italiani, che la situazione è ancora rovinosa, e non per esibirsi sulle passerelle, come è accaduto troppo spesso in passato”.
Al termine del Consiglio, l’Assemblea ha approvato un documento con cui viene disposta la mobilitazione permanente della città dell’Aquila.
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