Rilevata in Valle d’Aosta, e precisamente nei comuni di Lillianes, Pont-Saint-Martin, Donnas, Montjovet, Aosta, Saint-Christophe e Pollein, la presenza del “cinipide galligeno” del castagno, una piccola vespa, originaria del nord della Cina, ritenuta uno degli insetti più nocivi per il castagno.
La presenza di questo nuovo parassita costituisce una grave minaccia per la castanicoltura locale, poiché può causare un calo della produzione di castagne e un deperimento delle piante. Anche se il cinipide non provoca danni diretti ai frutti, la sua presenza compromette lo sviluppo vegetativo e la produttività. I trattamenti chimici, già sperimentati altrove, sono risultati inefficaci. L’eliminazione di tutte le galle (ingrossamenti di forma tondeggiante e dimensioni variabili da 0,5 a 2 cm di diametro, di colore verde o rossastro) dalle piante può rallentarne la diffusione, ma tale operazione deve essere fatta prima dello sfarfallamento degli adulti, ossia prima della fine del mese di giugno. Sulla base dell’esperienza di altre regioni che hanno visto la comparsa, già da qualche anno, del cinipide, si ritiene che l’unica prospettiva per il futuro sia la convivenza, accompagnata dall’introduzione, come è già avvenuto in Piemonte, di un’altra piccola vespa come antagonista naturale, il Torymus sinensis, che si nutre delle larve del parassita e che, nell’arco di alcuni anni, potrebbe riportare la situazione all’equilibrio.
Per facilitare l’individuazione delle aree infestate e l’adozione di opportune misure di contenimento, si chiede alla popolazione di segnalare il rinvenimento dei sintomi caratteristici della presenza del cinipide all’Ufficio servizi fitosanitari dell’Assessorato (tel. 340/0634624, segreteria 0165/275401) oppure alle Stazioni forestali e, dove possibile, di distruggere tempestivamente le galle rinvenute, tagliandole e bruciandole, per rallentare la diffusione del parassita.
Il cinipide depone le uova durante l’estate all’interno delle gemme dei castagni, da cui nascono le larve che, in un primo momento, crescono lentamente senza che si manifesti alcun sintomo, impedendo l’identificazione immediata delle piante infestate. Nella primavera successiva si ha, invece, un rapido sviluppo del parassita, il quale interferisce con lo sviluppo delle gemme e provoca la formazione delle caratteristiche galle.
La presenza in Europa del cinipide galligeno del castagno è stata segnalata per la prima volta nella primavera del 2002, in una zona pedemontana del Piemonte, a sud di Cuneo, e da allora si è diffuso con rapidità in altre regioni. Dal 2007 l’insetto è diventato oggetto di un decreto di lotta obbligatoria che impone alle regioni misure di lotta, restrizioni al settore vivaistico e il monitoraggio territoriale.
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