Il veleno delle api può diminuire il dolore dovuto all’artrite e in qualche caso addirittura prevenire la malattia. Lo afferma uno studio dell’Università di San Paolo del Brasile riportata dal ‘Daily Telegraph’, che per la prima volta ha investigato sul principio scientifico alla base di quella che finora era una credenza popolare. I ricercatori hanno testato le proprietà del veleno degli insetti su alcuni conigli suscettibili di artrite, dimostrando che questa non si presenta per l’azione di una molecola che stimola la risposta dell’organismo che combatte le infiammazioni.”Il veleno delle api è un mix di diverse sostanze che inducono risposte immunitarie e allergiche negli uomini“, ha spiegato al quotidiano Suzana Beatriz Verissimo de Mello, che ha coordinato la ricerca, “questa sostanza viene usata da centinaia di anni per curare i sintomi dell’artrite. Noi abbiamo dimostrato che a proteggere dall’artrite è una sostanza che stimola i glucocorticoidi, che nell’uomo prevengono le infiammazioni“. Una cura a base di punture di api per l’artrite è offerta da molti esperti di medicina alternativa, ma finora gli studi scientifici avevano mostrato solo un effetto placebo per questa terapia: “I nostri risultati invece – ha concluso l’esperta – potrebbero servire a sviluppare nuove terapie“. Come scrive Valerio Zanfo nel suo Dizionario di MedicinaNaturale (ed. AE.ME.TR., Torino), analizzando il veleno dell’ape si rintracciano numerosi componenti ad azione terapeutica, quali: l’apamina che agisce sulla trasmissione degli stimoli nervosi, rilasciando la muscolatura; la mellitina che attenua gli stati infiammatori, il peptide 401 che provoca la produzione di istamina che agisce in caso di risposte allergiche. Queste sono solo alcune delle sostanze, alle quali vanno aggiunte la colina, l’acido formico, cloridrico e ortofosforico, enzimi vari e molte altre sostanze che sottolineano come il veleno d’ape sia una sostanza complessa. E’ comunque diffusa l’ipotesi che l’azione più diretta ed efficacie sia a carico delle ghiandole surrenali, aumentando la quantità di cortisolo nel sangue. L’apiterapia è controindicata alle persone che presentano allergia al veleno d’api. In ogni caso, il medico saggia la reattività del paziente, praticando una sola puntura e verificando la reazione alla eventuale allergia al veleno. Le reazioni avverse si manifestano con l’instaurarsi di stati febbrili, brividi, prurito intenso nella zona punta.
Carlo Di Stanislao
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