“Anche in Canada il Governo italiano ha dimostrato come la tattica preferita sia quella della ‘melina’: nessuna cifra per il futuro, nessun dato, nessun nuovo impegno e anche nel caso dell’unica iniziativa varata, quella sulla salute materno infantile, non è dato sapere con quante saranno le risorse messe a disposizione”. Così Maurizio Gubbiotti, coordinatore della segreteria nazionale di Legambiente, sul G8- G20 appena concluso a Toronto.“L’Italia, del resto, è in buona compagnia – continua Gubbiotti -, l’unico segnale uscito dall’appuntamento, che si può tranquillamente definire un doppio flop, è che la ripresa è ancora fragile ed esposta a molti rischi. Sulle risposte si procederà in ordine sparso: nessun accordo per tassare le banche e nessuna ricetta unica sulle politiche economiche. Ognuno deciderà di ridurre i deficit, ma con azioni nazionali mirate. L’urgenza di un intervento a sostegno delle economie deboli e di uno che regoli la finanza globale impazzita non ha portato a decisioni condivise rimandando tutto ai prossimi vertici di Seoul e di Nizza con la massima soddisfazione degli speculatori internazionali”.
Grande disillusione, insomma, per quello che poteva e doveva essere un appuntamento decisivo in vista del prossimo Summit delle Nazioni Unite che a settembre dovrà valutare i progressi compiuti rispetto agli otto Obiettivi di Sviluppo del Millennio assunti dai 192 Stati membri ONU nel 2000.
“Sul fronte della lotta ai mutamenti climatici, poi – aggiunge il coordinatore della segreteria nazionale di Legambiente – ogni decisione è stata rimandata alla prossima Conferenza delle parti sui mutamenti a Cancun, senza nessun impegno: naufragano irrimediabilmente i provvedimenti preannunciati contro i sussidi ai combustibili fossili che incoraggiano gli sprechi mentre la fuoriuscita di petrolio nel Golfo del Messico prosegue inarrestabile”.
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