Assumere una persona per fare social media marketing: quali competenze ed esperienze deve avere per ottenere risultati significativi e svolgere bene il lavoro?
Il social media marketing sta iniziando a conquistare sempre più attenzione e interesse da parte delle imprese più orientate all’innovazione. L’obiettivo che queste perseguono è di impossessarsi di tutti gli strumenti più efficaci che le nuove tecnologie mettono a loro disposizione per migliorare gli effetti della comunicazione d’azienda e del marketing operativo. In quest’ottica, sono numerosi i manager che stanno valutando positivamente l’inserimento nell’organico di una figura specializzata proprio nella pianificazione e nell’esecuzione di azioni di marketing nel Web 2.0.
Definire correttamente quali caratteristiche dovrebbe possedere la risorsa a cui affidare questo compito sfugge però alla quasi totalità dei reparti aziendali di human resources. Questo perché spesso manca la conoscenza precisa di cosa sia il social media marketing – e più in generale il marketing e la comunicazione nel Web 2.0 – e di conseguenza riesce difficile definire il profilo del candidato ideale.
Come succede nei casi dubbi, si punta allora a spendere poco, individuando in persone inesperte, spesso appena laureate e comunque alle prime esperienze aziendali, l’incarico di ricoprire quei ruoli poco chiaramente definiti. Alla resa dei conti è un modo per prendere tempo, con l’obiettivo di capire, senza rischiare investimenti importanti, se il ruolo permette di dare reali benefici all’azienda e in che misura. Un approccio, ovviamente, inconcludente, perché è come pretendere di collaudare un nuovo prototipo di auto affidandolo a un pilota alle prime armi: non sarà in grado di portare la vettura al limite delle sue potenzialità e farà erroneamente ritenere che non è dotata di qualità competitive.
Il social media marketing è basato innanzi tutto sulla capacità di stimolare gli utenti alla condivisione e alla partecipazione sui temi che l’azienda vuole promuovere. In questo modo si sospinge ogni persona coinvolta in una conversazione a prendere una posizione attiva verso l’azienda, il brand, il prodotto o il servizio, trasformandola da semplice fruitrice di un messaggio a testimone o addirittura fan. Per fare questo occorrono numerose competenze e abilità.
Specificamente:
• ottima capacità di scrittura, con l’abilità di padroneggiare numerosi registri linguistici adatti a comunicare nel modo più consono su canali diversi (blog, Facebook, Twitter, FriendFeed, ma anche YouTube, Flickr, ecc.);
• buona conoscenza del marketing (o soprattutto della comunicazione di marketing) tradizionale e non convenzionale, indispensabile per comprendere le dinamiche che guidano l’impresa al raggiungimento dei suoi obiettivi di mercato;
• esperienza delle dinamiche aziendali interne, utile per riuscire a dialogare in modo fluido e rapido con le varie persone dell’azienda e coinvolgerle – senza rallentare il loro lavoro – nel processo di comunicazione;
• capacità di intendere correttamente e appropriatamente i contenuti e i contesti della comunicazione e degli sviluppi possibili di un dialogo many-to-many, in modo da orientarlo a vantaggio dell’azienda e scegliere toni e contenuti più proficui per il successo della comunicazione;
• vasta cultura generale, indispensabile per conversare appropriatamente sui contenuti più diversi che gli interlocutori possono mettere in campo;
• ottima conoscenza di Internet e del web in generale e delle caratteristiche del Web 2.0;
• buona conoscenza degli strumenti informatici di base (dal pacchetto Office a strumenti di pubblicazione di contenuti on line) e, possibilmente, anche dell’universo Internet mobile.
Normalmente, una figura professionale che riunisce al meglio queste competenze è un laureato in materie umanistiche che ha studiato anche marketing e web marketing e conosce a fondo le caratteristiche del web attuale. Questa persona deve avere una certa esperienza di gestione dei contenuti di comunicazione d’impresa, così come di altro genere (meglio se ha svolto delle attività come redattore su tematiche diverse). Inoltre deve avere una significativa esperienza pregressa di lavoro in azienda, di almeno tre anni.
Ovviamente una figura del genere non si trova a buon mercato. Ma è lecito dubitare seriamente che, per fare marketing nel Web 2.0 e ottenere risultati significativi, si possa ricorrere con successo a professionisti che abbiano competenze distanti da quelle elencate.
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