Nelle zone terremotate dell’Abruzzo 220 Vigili del Fuoco, giunti da tutta Italia in appoggio al comando dell’Aquila, da una settimana sono senza direttive e senza funzioni, se non quella di accompagnare chi debba entrare nella zona rossa. Vista la grave carenza di organico nel Corpo nazionale, la RdB-Usb Vigili del Fuoco ha scritto al ministro dell’Interno Maroni e al Capo Dipartimento dei Vigili del Fuoco per chiedere chiarimenti sulla situazione. “Prima hanno bloccato altri due giorni il personale che doveva rientrare, senza che nessuno ci desse spiegazioni. Ora – spiega Antonio Jiritano della direzione nazionale RdB-USB Pubblico Impiego – mancano delibere e atti politici che ci dovrebbero mantenere ancora lì. Nel frattempo subiamo l’ira delle ditte di trasloco e di coloro che fanno la fila al Comando provinciale per essere accompagnati in zona rossa, facendo da paravento a inefficienze non dovute a noi, ma a chi dovrebbe svolgere attività di ricostruzione”. Come il popolo abruzzese, scrive Jiritano, “é stato messo in secondo ordine nell’agenda politica del governo, lo stesso trattamento viene riservato ai Vigili del Fuoco: prima ci danno il ben servito con contratti bloccati e tagli al dicastero, ora ci lasciano in mezzo alla gente per prendere schiaffi. Alle nostre richieste di un tavolo di organizzazione sia il ministro sia i vertici del Corpo Nazionale non danno risposta”
L’Aquila: 220 VVFF senza direttive
Nelle zone terremotate dell’Abruzzo 220 Vigili del Fuoco, giunti da tutta Italia in appoggio al comando dell’Aquila, da una settimana sono senza direttive e senza funzioni, se non quella di accompagnare chi debba entrare nella zona rossa. Vista la grave carenza di organico nel Corpo nazionale, la RdB-Usb Vigili del Fuoco ha scritto al ministro […]
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