Il tanto atteso Twilight Eclipse è finalmente uscito ieri nelle nostre sal, dopo un tour mondiale che ha portato Kristen Stewart, Robert Pattinson e Taylor Lautner (alias Bella, Edward e Jacob) in giro per le capitali e le città più importanti del mondo, a scopo promozionale. Il terzo capitolo della “Twilight Saga”, è quanto di peggio si possa immaginare, una noia mortale, un peana reazionario alla verginità (solo femminile, s’intende) e alla passione castrata in una “promessa ufficiale” con tanto di anello di fidanzamento, con banalità anacronistiche spacciate per valori primari. In questo polpettone indigesto, che sfiora le due ore regalandoci soltanto una scena (quella finale) un po’ movimentata ed emozionante, troviamo dei vampiri tutto sommato devitalizzati, buoni soltanto a qualche smanceria affettuosa (chiamarlo petting sarebbe troppo) adagiati in un prato fiorito nel meriggio soffuso. Questo terzo episodio è diretto dal quarantenne britannico David Slade, che non ha un solo lampo, né una sola trovata e segue pedissequamente la mediocre e melensa sceneggiatrice di Melissa Rosenberg e gli interpreti sono tanto belli, quanto imbambolati. Insomma una boiata pazzesca, che conferma che la saga a base di vampiri e amore romantico, tanto quella “letteraria” quanto questa “cinematografica” ha avuto un successo esagerato, segno di una qualità generale del pubblico piuttosto preoccupante.
Carlo Di Stanislao
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