Ricordate la battuta circolata dopo il caso Marrazzo: per la destra le escort, per la sinistra i trans. Divertente ed avvilente, nel panorama molto “macho” e becero della sottocultura italiana ma, ora, qualcosa da rispolverare dopo “l’incidente” a base di trans e coca, occorso al consigliere provinciale del Pdl, Pier Paolo Zaccai, cristiano d’oc ed amico del “Pecora”, che due notti or sono, avrebbe preso parte ad un festino a base di coca e trans, in un’altra “via Gradoli”, in zona San Giovanni a Roma. Alle prime luci del mattino avrebbe improvvisato un comizio dal balcone dell’appartamento in cui si trovava e, in seguito, colto da malore, sarebbe stato accompagnato, da alcuni conoscenti, prima all’ospedale San Giovanni di Roma per poi recarsi al Grassi di Ostia (sua città natale, dove esercita la funzione di consulente per la sicurezza. Al consigliere, secondo fonti ospedaliere, sarebbe stata riscontrata una semplice contusione al ginocchio. Zaccai avrebbe giustificato la contusione riferendo ai dottori di essere caduto dalle scale. Il consigliere però non sarebbe stato sottoposto ai test tossicologici perché lo stesso li avrebbe rifiutati. Nell’appartamento del presunto festino sarebbero state ritrovate bustine che potevano contenere sostanze stupefacenti. Il coordinatore regionale del Pdl del Lazio, Vincenzo Piso, ha dichiarato che in attesa di capire meglio le dinamiche dei fatti che hanno portato al ricovero di Zaccai, che, intanto, è stato sospeso in maniera cautelativa dal partito. Secondo quanto ricostruito da Repubblica, attraverso le parole di un testimone diretto, uno studente rimasto per ovvi motivi anonimo, l’intero quartiere, alle sei del mattino del 1° luglio, è stato svegliato dalle “urla di un uomo affacciato dal balcone al primo piano del palazzo di fronte. Quel politico gridava disperato: ‘Aiuto, aiuto mi hanno incastrato’. Ha svegliato tutto il vicinato”. Appena la notizia ha cominciato a diffondersi nei corridoi di Palazzo Valentini, tutti i gruppi politici si sono mobilitati per cercare di capire chi fosse il consigliere protagonista del festino. Preoccupati, soprattutto nel Pd, che si potesse ripetere un nuovo caso Marrazzo. Imbarazzo, invece, quando gli esponenti del Pdl hanno scoperto che si trattava di un loro esponente. “Ora chi glielo dice ad Alemanno”, ha sussurrato uno di loro. La notizia del ricovero è arrivata nell’aula del Consiglio provinciale durante la discussione sull’assestamento di bilancio. La prima reazione dei consiglieri è stata di stupore. Qualcuno lo descrive come “una persona tranquilla”, come “uno silenzioso”, ma comunque a Palazzo Valentini nessuno lo conosce troppo bene perché Zaccai è arrivato di recente. Qualcuno ricorda solo che lo scorso anno, nell’ambito di un viaggio organizzato dalla Provincia a Gerusalemme, era presente anche lui, anche se “in quei giorni non si è visto mai”. Chi lo conosce di più, al di fuori della Provincia, ne parla come di persona “molto esuberante”. Classe 1968, Pier Paolo Zaccai, che oggi milita nelle fila del Pdl, ha iniziato la sua carriera all’età di 17 anni, aderendo prima al Fronte della Gioventù e poi al Movimento sociale italiano, per il quale si è candidato nel 1993 come consigliere nella circoscrizione XIII. Eletto per quattro volte consecutive nel “parlamentino di Ostia”, nel 2008 si è candidato alla Provincia di Roma. E’ entrato a Palazzo Valentini in seguito alle dimissioni del candidato presidente del Pdl Alfredo Antoniozzi, sconfitto dal democratico Nicola Zingaretti. Laureato in Psicologia all’Università La Sapienza di Roma con tesi di laurea in Psichiatria sul tema del suicidio in adolescenza, Zaccai si è poi abilitato alla professione di consulente del lavoro, specializzandosi in Igiene e Sicurezza negli ambienti di lavoro. E’ anche socio fondatore dei Cavalieri di Anco Marzio, una fondazione che opera in ambito cattolico. Pratica nuoto, pallanuoto e pugilato: per quest’ultimo ha conseguito il brevetto da insegnante, ma, evidentemente, pratica anche “stimolanti”, balconi (questo va bene per il suo passato politico) e trans (molto meno encomiabile, per la sua appartenenza). Naturalmente, il suo avvocato, andato certamente a scuola dai giureconsulti del Pdl, già agita lo spettro del “complotto” ma Lei, Morgana, la trans brasiliana di 26 anni che ha avvisato il 113, ribadisce che nessuno voleva incastrarlo e che a causare quell’epilogo è stata la droga. Magistratura e investigatori del Commissariato Appio Nuovo proseguono il loro lavoro. La Procura ha aperto un fascicolo contro ignoti per cessione di sostanza stupefacente. La Scientifica ha trovato tracce di polvere bianca nell’auto Bmw sulla quale quella notte, all’una all’Eur, il consigliere ha fatto salire Morgana e con lei è andato nell’appartamento dove si trovavano altre due trans. Chi ne ha ricostruito le convinzioni politiche, oggi ci dice che era un pallino fisso la sicurezza per lui, al punto di dedicare un’intera parte del suo sito all’argomento, con tanto di foto e mini biografia del “coraggio”, di tutti i corsi svolti, di lui in mimetica e non solo. Quando era delegato per la sicurezza al mini-municipio di Ostia, nel 2004, Zaccai, contro “scippi furti e spaccio, parlò, in un’intervista, di installare una sorta di “grande fratello” per il lungomare e nelle “zone più critiche” del centro, di videosorveglianza, oppure di un grande totem con telecamere rotanti a 360 gradi e collegate alla centrale dei vigili urbani. Rimedi utili – e sicuri – contro ladri, scippatori e trans che affollavano quelle zone del quartiere. Allora al vaglio del consiglio del mini-municipio c’erano due proposte ma parlando dell’argomento, Zaccai ammise, sempre al quotidiano che lo intervistava: “il municipio non ha disponibilità di finanziare i progetti. Valuteremo le proposte che gireremo per un possibile finanziamento della Regione”. Mi sa che poi, strada facendo, ha cambiato parere.
Carlo Di Stanislao
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