Silvia Avallone con “Acciaio” (Rizzoli), ha prevalso su Angela Bubba con “La casa” (Elliot), Giulio Messina con “Prima che sia giorno” (Marsilio), Gaia Rayneri con “Pulce non c’e'” (Einaudi) e Paolo Piccirillo per “Zoo col semaforo” (Nutrimenti) ed ha vinto, dopo la sconfitta per una manciata di voti allo Strega, il Premio Internazionale Flaiano di Narrativa 2010, assegnato da una giuria internazionale presieduta da Jacqueline Risset. La consegna del premio domenica prossima, 4 luglio, al Teatro d’Annunzio di Pescara.Assegnati anche gli altri “Flaiani”, per tv, teatro, radio, cinema, ecc. Emilio Solfrizzi come protagonista di “Tutti pazzi per amore”, Vittoria Puccini quale interprete di “C’era una volta la città dei matti”, Mario Tozzi ed il Trio Medusa per il programma “La gaia scienza”, Marco Turco per la regia della fiction “C’era una volta la città dei matti” sono i vincitori dei XXXVII Premi Internazionali Flaiano per la televisione; mentre Claudio Sabelli Fioretti e Giorgio Lauro è andato il Premio Flaiano per la radio per il programma “Un giorno da pecora”. Giuseppe Pambieri per la carriera, Paola Pitagora interprete di “Honor, honour” e “Semi d’acciaio” (che torna alla ribalta del Flaiano 29 anni dopo essere stata protagonista di “Grandiosa svendita di fine stagione” con Stefano Satta Flores, vincitore del Premio), Leo Gullotta per il “Il piacere dell’onestà”, e Furio Bordon per la sua produzione drammaturgica sono i vincitori dei XXXVII Premi Internazionali Flaiano per il teatro. Vincitori per la sezione cinema, Carlo ed Enrico Vanzina per la carriera, Alessio Boni interprete di “Complici del silenzio”, Giorgio Diritti per la regia de”L’uomo che verrà”, Isabella Ragonese protagonista di “Dieci inverni”, Massimo Quaglia, Mario Zanot, Enrico Lucidi e Maurizio Sabatini per montaggio, effetti speciali, fotografia e scenografia del film “Baaria”. Il 4 luglio, infine, riceverranno il Il premio speciale istituito in onore di Ennio Flaiano nel centenario della nascita, Tonino Guera e Roberto Saviano, il primo per ‘per il valore letterario e l’impegno etico della sua opera’, il secondo ‘per la lucidà ed il coraggio dimostrati nelle sue denuncie’. Non vogliamo passare per i soliti bastian contrari, ma la polemica ci appassiona, come appassiona persoaggi a noi cari e tanto più grandi di noi. Ma ci è sembrata una edizione scontata sullo sviluppo e sulle scelte e senza quella novità che un centenario lasciava prevedere. La sera del 16 giugno scorso, al Massenzio film Festival (ogni anno nuovo e rinovato, invece), abbiamo ascoltato con grande piacere il Nobel 2009 per la letteratura Herta Müller e non solo per ciò che ha detto di Berlusconi (“all’estero ci chiediamo come sia possibile in una democrazia un personaggio che riesce a fare tutto ciò che vuole senza barriere ed è pure amato dai suoi cittadini”); ma anche perr ciò che ha detto sui premi (“validi solo sesono portatori di qualcosa di nuovo”). Fine ed ironico moralista , ma anche acre e tragico al tempo stesso, Faiano sarebbe stato dalla nostra parte.
Carlo Di Stanislao
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