Procedono le prove del nuovo allestimento del Teatro Stabile d’Abruzzo “La Bisbetica domata” di William Shakespeare in vista del debutto nel prestigioso “La Versiliana festival” del prossimo 28 luglio. Lo spettacolo, coprodotto con la Compagnia Indie Occidentali, vede protagonisti Vanessa Gravina ed Edoardo Siravo, attori oramai stabili del TSA e regista Armando Pugliese che già ha firmato per l’Ente Teatrale Regionale altre fortunate messe in scena. La nuova produzione è un segnale forte dello stato di salute dello Stabile che ha in cantiere numerosi progetti sia per la stagione in corso, sia per il cartellone del prossimo anno, con collaborazioni di artisti di grande richiamo. Un’idea di allestimento particolare, questa “Bisbetica”, già a partire dalle musiche scritte da Goran Bregovic e dall’insolita scena pensata da Andrea Taddei. La storia è una festa di trame incrociate, scambi d’identità, manipolazioni linguistiche e tanti personaggi resi vivi da Giulio Farnese (protagonista del musical Hairspray) e da Carlo Di Maio, Vito Facciolla, Daniele Gonciaruk, Elisabetta Alma, Emanuela Trovato, Marco Trebian, Marco Zingaro, Maurizio Tomaciello e Valentina D’Andrea.
In una Padova reinventata dall’autore, viene descritta la vigorosa conquista dell’irrequieta Caterina da parte del caparbio Petruccio, avventuriero veronese, che sposa e soggioga l’intrattabile Caterina di Padova, attirato soprattutto dalla sua dote. Non tutti sanno però che il testo shakespeariano è contenuto in una cornice che rende i due protagonisti personaggi di una rappresentazione teatrale cui altri personaggi assistono in scena. Una commedia nella commedia, quindi. Precede il dramma un prologo in cui un calderaio, Cristoforo Sly, è raccolto ubriaco da un signore reduce da una partita di caccia, davanti ad un osteria in aperta campagna: Sly è portato al castello, e gli fanno la beffa di trattarlo al suo risveglio come se fosse un gentiluomo che dopo lungo tempo ha ripreso l’uso della ragione e lo fanno assistere a “La bisbetica domata”.
La regia di Armando Pugliese individua tre mondi nell’universo della commedia. Nel prologo e nell’epilogo troviamo quello tardo-cinquecentesco della taverna, abitata dal calderaio e dai suoi compari e raccontato con realismo quasi caravaggesco. Il mondo della rappresentazione, invece, è proiettato in una sorta di futuro/immaginifico, che in realtà avrà i colori e i toni dei nostri anni sessanta. Mentre la casa di Petruccio, dove Caterina viene ‘educata’, diventa una sorta di ‘mondo dei trolls’, dove il ‘domatore’ comanda e governa i suoi servi ibseniani, per sottomettere la femmina ribelle.
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