Si legge su Redattore Sociale: “L’Arpa Puglia ha comunicato al Comune e alla Provincia di Taranto nonché alla Regione Puglia che nei primi cinque mesi del 2010 il valore di benzo(a)pirene nel quartiere Tamburi di Taranto è salito a 3 nanogrammi a metro cubo. Il valore di legge da non superare è di 1 nanogrammo a metro cubo. La normativa stabilisce che la concentrazione di benzo(a)pirene sia calcolata effettuando una media di tutte le rilevazioni mensili su base annua e pertanto il dato comunicato dall’Arpa agli enti locali non è definitivo. Tuttavia, anche se nei mesi successivi a maggio le emissioni di benzo(a)pirene fossero zero, la media annua, partendo dal dato già disponibile di 3 nanogrammi a metro cubo, sarebbe pari a 1,25. Pertanto risulta già superato il valore di legge fissato dalla normativa vigente”. Altamarea aveva richiesto da giorni all’Arpa Puglia la diffusione dei dati sul benzo(a)pirene. Allo scadere dei 30 giorni dell’ordinanza del Sindaco era infatti di grande importanza conoscere l’andamento della situazione, che ora si conferma essere in grave peggioramento.
I dati resi noti agli enti locali sono assolutamente sconvolgenti.
La concentrazione del benzo(a)pirene risulta raddoppiata rispetto alla media del benzo(a)pirene dei mesi da gennaio a maggio del 2009 che era di 1,5 nanogrammi a metro cubo. Il dato medio annuo del 2009 era 1,3 nanogrammi. Siamo a 3 nanogrammi a metro cubo. E’ un dato che attualmente non ci risulta registrato in altre città italiane. Ricordiamo che la normativa vigente dal 1° gennaio 1999 stabilisce che l’obiettivo di qualità per il benzo(a)pirene è di 1 nanogrammo a metro cubo e che le concentrazioni devono rimanere assolutamente al di sotto di tale valore.
Tale norma ha valore cogente e si applica ad un inquinante che è classificato dallo IARC (Agenzia Internazionale Ricerca sul Cancro) al vertice della pericolosità in quanto sicuramente cancerogeno (classe 1). Sul sito di altamareanews si può leggere la diffida inviata da Altamarea alla Regione Puglia il 14 maggio 2010. Altamarea richiedeva al Presidente Vendola di :
a) adottare il “piano di azione” a fronte del rischio di superamento nel 2010 dell’ “obiettivo di qualità” fissato per il B(a)P di 1 ng/mc, che avrebbe dovuto essere raggiunto a Taranto sin dal 1.1.1999, “piano di azione” che, come indicato nell’art. 7 del D. L.vo n. 351/1999, preveda, nell’immediato, ogni misura tecnicamente idonea a limitare fortemente le emissioni di benzo(a)pirene da parte della cokeria dell’ILVA, impianto cui va sicuramente addebitata la maggior parte delle emissioni di benzo(a)pirene, o che preveda, nel caso in cui non si individuino misure tecnicamente idonee ed efficaci, la sospensione dell’attività della cokeria dell’ILVA;
b) disporre l’installazione, sotto la supervisione di ARPA Puglia, intorno alla cokeria dell’ILVA e intorno agli altri impianti situati nell’area industriale di Taranto, di un sistema ad alta risoluzione temporale di rilevazione istantanea e continuativa delle emissioni di IPA, di cui il benzo(a)pirene è il componente più pericoloso, con controllo giornaliero dei dati da parte di ARPA Puglia.
Senza indugi gli enti competenti, compresa la Magistratura, hanno il compito di valutare la situazione alla luce dei nuovi dati dell’Arpa. Riteniamo di estrema urgenza di un’azione drastica e risolutiva. E’ tempo di vivere senza avere paura di respirare
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