“Dopo quest’ultimo rinvio non ho più parole”. Così si è espressa Lucia Catarinacci, madre di Luigi Cellini, al termine dell’udienza preliminare sul crollo del Convitto nazionale dell’Aquila nel quale con il terremoto del 6 aprile è morto il figlio. La famiglia Cellini, come le altre parti, ha atteso lungamente l’avvio dell’udienza, poi risoltasi in pochi minuti per un vizio di notifica e rinviata al 27 ottobre. “Non c’é veramente nulla da dire, speriamo solo che almeno qualcosa vada per il verso giusto” ha aggiunto la donna prima di lasciare l’aula accompagnata dall’avvocato Antonio Milo. Ha così commentato il rinvio, invece, il Pm Fabio Picuti: “Un rinvio quasi opportuno – ha detto brevemente – almeno attendiamo il verdetto della Cassazione e non celebriamo un processo che potrebbe essere inutile”. Se infatti sarà accolta l’istanza di rimessione presentata dai legali di uno degli indagati – il presidente del Convitto, Livio Bearzi – il processo sarà spostato al Tribunale di Campobasso e il dibattimento dovrà ripartire da capo. Il tal senso l’udienza della Suprema Corte è fissata al 27 settembre.
Crollo Convitto, udienza preliminare rinviata. Madre vittima: Non ho piu’ parole
“Dopo quest’ultimo rinvio non ho più parole”. Così si è espressa Lucia Catarinacci, madre di Luigi Cellini, al termine dell’udienza preliminare sul crollo del Convitto nazionale dell’Aquila nel quale con il terremoto del 6 aprile è morto il figlio. La famiglia Cellini, come le altre parti, ha atteso lungamente l’avvio dell’udienza, poi risoltasi in pochi […]
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