Ho studiato attentamente il tracciato che dovrebbe seguire il gasdotto “Rete Adriatica” progettato dalla SNAM che, originariamente, aveva un percorso differente e non interessava molte delle zone interne dell’Abruzzo aquilano colpite dal sisma del 6 aprile 2009. Oggi il progetto interessa molti comuni della nostra Provincia: a parte Sulmona ed altri centri della Valle Peligna, toccherebbe i territori di L’Aquila, Zizzoli, Barete, Cagnano, Montereale, Barisciano, S. Demetrio, S. Pio delle Camere, Prata D’Ansidonia, Poggio Picenze, Fagnano.
L’avviso di avvio del procedimento del 21 maggio 2009 (proprio subito dopo il terremoto!) del Dipartimento per l’Energia del Ministero dello Sviluppo Economico, riferita all’istanza presentata dalla SNAM Rete Gas l’8 aprile 2009 (in pieno sisma!) per il rilascio della dichiarazione di pubblica utilità del metanodotto, non poteva certamente essere oggetto di attenzione da parte dei comuni terremotati ai fini della produzione di osservazioni di merito entro i successivi 30 giorni. Ma di osservazioni ve ne sarebbero, eccome!
Il tracciato si sviluppa lungo una zona in cui il rischio sismico è stato dimostrato dagli eventi ed è cioè molto elevato. Nella mappa della pericolosità del territorio nazionale, il percorso interessato è indubbiamente tra quelli maggiormente soggetti a rischio, con le conseguenze facilmente immaginabili qualora dovessero verificarsi altri fenomeni tellurici. Le preoccupazioni manifestate di recente da più enti enti locali ed associazioni mi sembrano del tutto legittime.
Nei prossimi giorni riuniremo i rappresentanti dei Comuni interessati per ogni utile approfondimento sulla vicenda e le iniziative necessarie. Le assicurazioni della SNAM non possono infatti essere considerate sufficienti, anche qualora dovessero giungere le autorizzazioni richieste e obbligatorie in base alla normativa comunitaria.
Non possiamo permettere che un territorio già così provato subisca le conseguenze di scelte politiche ed economiche che hanno inteso deviare il precedente percorso del gasdotto, che ha un indubbio impatto ambientale e sociale.
Alfredo Moroni
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