Il governo durerà fino al termine della legislatura, e non subirà ripercussioni dall’inchiesta sulla P3, fatta solo per delegittimare l’esecutivo e la sua maggioranza. In Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi avrebbe rassicurato così i componenti del suo Gabinetto: le indagini non porteranno a nulla, e dunque l’attività di governo deve continuare con serenità. Ma quale serenità con i guai che riguardano pezzi importanti dello staff a lui più vicino e dopo i recentissimi problemi con Scajola, Cosentino e Brancher? Lo abbiamo già detto (e ieri lo titolava anche Repubblica): questo agosto sarà un mese di fuoco non solo climatico e di duro lavoro per il primo ministro, che si sforza di dare un’immagine di serenità che vorrebbe sia trasmessa anche dagli schermi televisivi; ma è investito da preoccupazioni crescenti e deve vedersela anche con schiere di fedeli sempre più ridotte. Un difficile faccia a faccia Berlusconi lo ha avuto già ieri con Umberto Bossi, al termine del Consiglio dei Ministri, presente anche il ministro leghista Roberto Calderoli; con il leader del Carroccio che da una parte avrebbe tranquillizzato i suoi sulla tenuta di Berlusconi, ma dall’altro avrebbe detto, sibillino e sinistro, “in ogni caso io vigilerò”. Frase che lo amareggia più del non intervento su Scajola e del chiamarsi fuori su Brancher, perché lo rende un capo dimezzato, necessitante di controllo o di tutela. Così le preoccupazioni del Cavaliere sono tali da dover rinunciare ad ogni istante di relax, ad esempio con incontri e piacevoli conversazioni, anche solo sul Pincio, con la sua nuova “Barbie”, che, secondo i ben informati (su La Stampa, Repubblica e il Corriere), risponderebbe al nome di Federica Gagliardi, bionda ventottenne mozzafiato, con un passato da modella e da finiana della prima ora, adesso sua segretaria nella missione G8 di Toronto. Era presente addirittura, raccontano le altre delegazioni, al Welcome Dinner che ha aperto i lavori del summit di Huntsville e durante il ricevimento era seduta proprio dietro al premier, quasi a fargli da scorta, come una novella “dama bianca” (colore che fra l’altro predilige), come ai tempi della celebre storia di un altro eroe nazionale: Fausto Coppi, anche lui artefice di difficili scalate. Intanto, si apprende da Il Giornale, un problema Berlusconi l’ha già risolto, nominando Massimo Allegri CT del Milan, il quale afferma di essere partito dal basso e di non essere uno “yes man”, ma chissà se questo lo ha detto al suo Presidente. Il Cavaliere è arrabbiato anche per il ddl che, dopo gli emendamenti presentati e accolti, non gli piace più ed anzi decisamente gli dispiace, perché mostra chiaramente la vittoria di Fini e del Colle, contro la sua linea. Ci provano a salvarlo in estremis il capogruppo in commissione Giustizia Enrico Costa ed il parlamentare Pdl Mario Pepe, con un sub-emendamento per sopprimere la proposta di modifica del governo che rende pubblicabili le intercettazioni rilevanti ai fini delle indagini; ma gli fanno fare un’altra magra, non presentandosi in commissione al momento del voto e facendo decadere l’emendamento ad hoc. Berlusconi è sempre più irato e soprattutto sempre più solo, costretto in una guerra dai mille fronti e con “colonnelli” o incapaci o inaffidabili. Ieri il presidente della Camera Gianfranco Fini, durante la cerimonia del Ventaglio con la stampa parlamentare ha ribadito che il Parlamento ha corretto delle impostazioni “inadeguate”. E sui tempi dell’esame, affermato, in risposta ad Alfano che vuole il voto prima della’estate, che questa finisce il 21 settembre. Fini in vacanza ci andrà: il Ventaglio serve proprio ad inaugurare la pausa estiva, mentre il grande Cesare dovrà starsene in città, a combattere la sua dura ed incerta battaglia. Sul suo sito www.forzaitalia.it, riportato anche dal Tg1, Berlusconi dichiara: “I nostri avversari sono maestri nelle chiacchiere con le quali cercano di nascondere il buono che abbiamo fatto in questi due anni difficili” e lancia la cosiddetta ‘Operazione Memoria’, per dire le tante cose buone realizzate e quelle che realizzerà nella seconda parte della legislatura. Ma, nonostante i toni rassicuranti, i sorrisi accattivanti, le espressioni sicure, Berlusconi è alle corde, dopo che alcuni esponenti del Pdl sono risultati coinvolti in diverse inchieste giudiziarie e il governo ha assistito alle dimissioni del ministro per lo Sviluppo Economico Claudio Scajola, del sottosegretario all’Economia Nicola Cosentino e del ministro per la Sussidiarietà e il Decentramento Aldo Brancher. Inoltre il passo indietro sul ddl intercettazioni, i fatti della P3, le velate minacce di Bossi, non gli danno ristoro, neanche di notte. Brutto agosto quello che gli si prepara, senza ferie e senza diversivi, senza serate allegre e in buona compagnia, ma invece sprecate in riflessioni, strategie, arrabbiature e conteggi sul numero dei fedeli che gli sono davvero rimasti.
Carlo Di Stanislao
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