“Come temevamo gli appalti per la ricostruzione post-terremoto in Abruzzo hanno scatenato gli appetiti dei clan, e il ciclo del cemento si conferma la via maestra per la penetrazione del crimine organizzato nell’economia legale. Dopo i sei arresti effettuati questa mattina dalla Guardia di Finanza nei confronti di esponenti dei Casalesi, bisogna prendere atto che non esistono territori immuni e che i tentativi di infiltrazione mafiosa vanno di pari passo con le grandi occasioni di business. La situazione si aggrava se si pensa che a fiancheggiare la criminalità organizzata ci sono imprenditori collusi e “colletti bianchi”, i nuovi protagonisti dell’ecomafia”. Così il presidente nazionale di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, si complimenta con forze dell’ordine e magistratura per l’operazione “Untouchable”, sottolineando la necessità di tenere alta la guardia.
“La ricostruzione post-terremoto sarà lunga e impegnativa. Stanno per partire centinaia di appalti pubblici e migliaia di commesse private – aggiunge Angelo Di Matteo, presidente di Legambiente Abruzzo –. Le intercettazioni, ancora una volta strumento chiave nelle indagini sulle ecomafie, dimostrano che i clan escogitano sempre nuove modalità per nascondersi dietro imprenditori e prestanome apparentemente puliti. Così riciclano denaro sporco e fanno affari con i soldi della collettività. E, come ci insegnano i casi di infiltrazioni mafiose nel ciclo del cemento, c’è il rischio che si costruisca utilizzando cemento depotenziato e/o materiali scadenti, mettendo in pericolo la vita dei cittadini”.
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