Un libro che ripercorre la storia dei crimini più efferati del cattolicesimo dall’antichità fino ad oggi. Che cerca di porgere l’orecchio alle principali eresie medioevali che lanciarono, insieme con Federico II di Svevia, il primo messaggio di libertà al mondo, motivo per il quale fu assassinato dal servizio segreto papale. Che recupera la grande civiltà millenaria araba, grazie alla quale le conoscenze del passato ci sono pervenute con tutta la loro carica rivoluzionaria. Che va a curiosare nella vita privata, nei sotterfugi politici e nelle orge sessuali che si tenevano entro le mura del Vaticano. Che presenta le falsificazioni storiche dei vaticanisti. Che svergogna senza mezzi termini la vendita dei “primi posti in paradiso”. Che analizza la veridicità dei vangeli romani, scritti a tavolino dalla famiglia Pisone, da Plinio il Vecchio e da Seneca. Che esamina il rapporto fra stato e chiesa nei secoli. Che narra la storia segreta delle crociate e i motivi politico-religiosi che mossero quella devastante contro i Catari. Che chiarisce le collusioni della Santa Sede con i regimi sanguinari nazifascisti durante la seconda guerra mondiale: il collaborazionismo stretto fra Hitler e Mussolini con Papa Pio XI e XII, supportato da lettere e documenti che svergognano l’appoggio indiscriminato da parte di simili timorati di Dio, affinché queste ideologie di sterminio distruggessero il pericolo comunista ed ebraico. Che racconta dei campi di concentramento in Jugoslavia ove operavano attivamente, nella soppressione fisica dei deportati, francescani di provata fede cattolica. Che analizza la fuga dei loro boia in America Latina con passaporto vaticano. Che descrive il calvario dei “desaparecidos” di ieri e di oggi e l’appoggio che Wojtyla e lo IOR hanno dato ai dittatori latinoamericani affinché reprimessero La Teologia della Liberazione. Che racconta delle principali accuse lanciate dal Grande Inquisitore Ratzinger contro i teologi libertari, quali Drewermann, Balasuriya, Küng, Boff ed altri. Che chiarisce il cancro della pedofilia che attecchisce nelle Chiese di tutto il mondo e dell’Italia, proponendo tale malattia come l’essenza della ritualità cattolica: il sacrificio dell’innocente! Che comunica, contro i mezzi di disinformazione di massa, come in tempi recenti, l’opusista Berlusconi abbia fatto approvare il cosiddetto Decreto Salvapreti con norme analoghe al più fosco passato: non è permesso ai giudici mettere sotto controllo il cellulare di un sacerdote pedofilo se non si ha preventivamente l’autorizzazione del vescovo, del cardinale ed infine del papa. Che ricorda che, quando Ratzinger è stato eletto papa era indagato, insieme col suo braccio destro Tarcisio Bertone, nuovo segretario di Stato del Vaticano, per “cospirazione contro la giustizia”, in quanto costoro avevano coperto i casi di pedofilia clericale negli States. Che pensa ad una mobilitazione contro il Testamento Biologico Cattolico, imposto ai cittadini italiani da uno stato estero! Che ricorda lo scempio che i cardinali hanno procurato a Beppino Englaro, insieme col Premier della Menzogna che auspicava un figlio da Eluana. Che è convinto che nella scuola pubblica non ci debba essere un insegnamento confessionale. Che elenca tutti i divieti che il Vaticano ha sempre opposto alla scienza, alla medicina, alla stampa, al libero pensiero, ad una sana pratica sessuale, alla fratellanza universale, dal medioevo fino a Pio XII, Papa Wojtyla e Benedetto XVI: contro staminali, fecondazione assistita, DICO, PACS, OMOSESSUALI, UNIONI DI FATTO, contro l’uso del preservativo, ma mai contro la guerra!
La religione che uccide. Come la chiesa devia il destino dell’umanita’
Un libro che ripercorre la storia dei crimini più efferati del cattolicesimo dall’antichità fino ad oggi. Che cerca di porgere l’orecchio alle principali eresie medioevali che lanciarono, insieme con Federico II di Svevia, il primo messaggio di libertà al mondo, motivo per il quale fu assassinato dal servizio segreto papale. Che recupera la grande civiltà […]
A PROPOSITO DI OMOSESSUALITA’ (Inchiesta di Panorama).
La Chiesa è sempre stata contro qualsiasi cosa che non rafforzasse il suo potere temporale: senza il matrimonio dei preti, le proprietà ritornano sempre all’Ekklesia. La chiesa ha sempre combattuto ciò che è frutto del suo seno e del suo insegnamento insano, perverso e dittatoriale: l’omosessualità. Prendersela con i gay è come prendersela con il dio dei cattolici: l’omosessualità in natura è diffusissima, forse perché anche il loro dio lo è. Domanda fatidica per l’accesso alla carriera ekklesiastica: ti piacciono le femmine? E la risposta deve essere no: dunque vuol dire che ti debbono piacere i maschi.Per le società veramente democratiche questo non è un problema. Ma per chi si propone come modello etico, che dietro immacolate facciate ne ha sempre fatte di tutti i colori, i chiarimenti attuali (pedofilia ed omosessualità) lo faranno sprofondare nell’inferno che il cattolicesimo stesso ha creato con le sue ideologie di morte, sofferenza e peccato.
Se una setta fanatica di poche centinaia di aderenti si comportasse con le stesse strategie manipolatorie della liturgia cattolica, la reazione giusta ed immediata delle forze dell’ordine (come è accaduto con certi maghi televisivi) consisterebbe in una retata generalizzata per crimini quali: costrizione psicologica, abuso della credulità popolare, abuso fisico, psichico ed ideologico sui minori, falso ideologico, millantato credito, favoreggiamento alle devianze psichiche e sessuali, turbamento delle istituzioni democratiche, razzismo verso le minoranze religiose, contro gli omosessuali, i gay, le coppie di fatto, i divorziati, gli atei, i comunisti, i laici, il relativismo… E, invece, succede proprio il contrario: chi non è disposto ad essere abusato o denuncia il proprio violentatore è espulso dalla comunità, come nelle sette razziste. Quindi non solo non bisogna più cadere nell’inganno delle dissimulazioni clericali, rifiutando sdegnosamente – come palese imbroglio – il tentativo ufficiale di dissociazione del Vaticano dai suoi adepti pedofili. Anzi, dobbiamo altresì ritenere le gerarchie ekklesiastiche responsabili dirette di un sistema ideologico che crea le condizioni logistiche e psicopatologiche affinché il crimine si perpetui.
da: LA RELIGIONE CHE UCCIDE
COME LA CHIESA DEVIA IL DESTINO DELL’UMANITÀ
(Nexus Edizioni), giugno, 2010.
517 pagine, 130 immagini, € 25
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L’ARCIVESCOVO NARCOTRAFFICANTE
Un caro amico di Giovanni Paolo II, che gli forniva le notizie sull’America Latina, era l’Arcivescovo Alfonso López Trujillo. Costui, appena divenne segretario generale della CELAM nel 1972 (Conferenza dei vescovi latino-americani), si scagliò con ogni mezzo contro la Teologia della Liberazione e contro chi avesse manifestato la benché minima simpatia per essa (vedasi cap. XII, La Chiesa contro). Durante la conferenza della CELAM di Puebla nel 1979, presenziata dal Pontefice, Trujillo ebbe a dire, senza fare alcun riferimento alle cause che avevano determinato la rivolta sociale nei paesi dell’America Latina, dove analfabetismo e povertà più nera erano all’ordine del giorno:
“Questi regimi militari sono sorti in risposta al caos economico e sociale. Nessuna società può consentire un vuoto di potere. Di fronte alle tensioni e ai disordini, il ricorso alla forza è inevitabile” .
E nonostante le collusioni dell’arcivescovo con i narcotrafficanti del Cartello di Medellin in Colombia (droga e riciclaggio di denaro sporco di Pablo Escobar), a proposito delle quali, 200 professionisti cattolici invocarono nel 1990 un’indagine canonica, il papa non prese alcuna risoluzione. Anzi, lasciò che Trujillo, col suo degno compare, arcivescovo colombiano di estrema destra, Darío Castrillón Hoyos, desse un appoggio incondizionato alle dittature militari mediante la “Dichiarazione delle Ande” (1985), la quale attaccava in maniera totale i preti dei poveri e della Teologia della Liberazione, considerati di fatto terroristi. Questa decisione fece scatenare ancor più l’annientamento omicida contro costoro e i campesinos, annientamento messo in atto dai governi dittatoriali sudamericani, che si sentirono protetti nella loro impunità vaticana, talché il teologo progressista Ronaldo Muñoz ebbe dire che la “Dichiarazione” si presentava nella forma e nei contenuti come “un invito alla repressione e di natura criminale”.
DA: LA RELIGIONE CHE UCCIDE
COME LA CHIESA DEVIA IL DESTINO DELL’UMANITÀ
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