Il caso Morgan sembra ripetersi. Il sindaco di San Remo Maurizio Zoccarato è indignato e non vuole Belen Rodriguez sul palco dell’Ariston. “Non accetto di associare alla mia città qualcuno che non abbia una moralità certa “ dice con decisione il primo cittadino, in un primo tempo e poi ritratta e dichiara: “Dopo la conferenza stampa ho letto i giornali che stamattina non avevo avuto tempo di guardare e ho potuto accertare che la situazione di Belen è molto differente da quella di Morgan. Reputo Belen una grande artista e spero quindi che possa chiarire, prima di tutto per lei, il suo coinvolgimento”. In un primo tempo il “cangiante” sindaco si era espresso in merito alla questione nel corso della conferenza stampa di presentazione di una nuova creatura dedicata ai giovani talenti, “Area Sanremo”. E aveva insistito nel dire che “non accetto che l’immagine della mia città sia affiancata a chi non ha moralità certa”, precisando che “nella nostra società devono prevalere valori come la “tradizione e la fermezza mentale” ed è importante “non dare il segnale che chi fa uso di stupefacenti ha successo”. “D’altronde – aveva aggiunto – è normale, avviene già nello sport, quando, a un Giro d’Italia puniamo chi rimane coinvolto col doping. Noi dobbiamo avere persone per bene, finché sarò sindaco di Sanremo, su questo faremo le barricate”. Ma,evidentemente, le barricate sono durate pochissimo, anzi non sono state neanche erette. Nel pomeriggio il sindaco ha tenuto di dover precisare all’ANSA che in merito “deciderà la Rai”. Insomma, in una stessa giornata, moralista spinto, possibilista aperto ed infine pilatesco esponente dello scaricabarile. Chi invece difende a spada tratta la starletta brasiliana è stato Fabrizio Corona che ha detto, senza ripensamenti: ”E’ una vergogna che sia stato fatto il suo nome in questa inchiesta solo per gonfiarla. Quando Belen ha sniffato cocaina, ‘era solo una ragazzina. Ora ha un’immagine diversa ed e’ molto dispiaciuta per la pubblicità che le e’ arrivata addosso con questa inchiesta”. Secondo il ‘re dei paparazzi’, che conosce molto bene le discoteche vip e la ‘movida’ di Milano, ”i magistrati hanno chiuso l’Hollywood perché è l’Hollywood, ma per il consumo di cocaina dovrebbero chiudere tutti i bar, le discoteche e le università della città”. La cocaina, ha aggiunto, ”sta ovunque, non solo nelle serate vip”. Come dire: la corruzione è ovunque e allora non è più reato. Certo atteggiamento estremo ma al passo con tempi estremi, in cui in pochi conservano un minimo di pudore e di moralità, anche i sindaci che cambiano idea, in media, due o tre volte al giorno. “Non cambio idea se una ha un sedere particolarmente bello, rispetto a Morgan che aveva i capelli strani”, aveva detto in conferenza stampa l’indefettibile sindaco sanremese, ma poi, su Radio24, incalzato dalla “zanzara» Giuseppe Cruciani ha repentinamente mutato parere e detto che gli farebbe piacere vedere Belen sul palco dell’Ariston, nonostante la show girl abbia ammesso di avere fatto uso di droga. Non v’è dubbio, un vero campione di coerenza. Ma, in fono, il buon sindaco eletto con il Pdl, non ha fatto che applicare un assioma caro al suo partito: Belen non è indagata, ma solo sentita come testimone e, pertanto, pura e innocente. Definito sia “il sindaco dei divieti” che “il sindaco che non c’è”, Zoccarato, scrivo i blog locali, è un sindaco che non riceve i cittadini e che, semmai, filtra le richieste attraverso una segreteria blindata che lo rende inaccessibile. Scrivono poi di lui alcuni sanremesi che mentre è famosi per divieti fascisti e reazionari (di mangiare e bere per le strade, ordinanze anti-autocaravan, ordinanze che vietano di sedersi sulle fontane, ecc.), il 13 luglio, si è preso virilmente la responsabilità, con un’ordinanza, di ridare il via libera ai tuffi in gran parte del golfo sanremese: un atto che risponde alle pressanti richieste degli operatori balneari e alla volontà di evitare ulteriori danni all’economia turistica sanremese, ma sul quale non compare la firma del responsabile del Servizio ecologia di Palazzo Bellevue, sede del Comune di San Remo. Comunque sia il Festival 2010 sembra partire sotto lugubri auspici con Ringo (scuderia Lele Mora) che presiede la Commissione artistica di Area Sanremo, Platinette (scuderia Lele Mora) a capo di San Remo Doc, Elenoire Casalegno (ex di Ringo e scuderia Lele Mora anch’essa) che sarà assistente di Paolo Limiti per quanto riguarda la direzione di San Remo Lab, la nuova sezione dedicata alle canzoni in dialetto. Comunque, resta il fato del sindaco che conferma l’assioma, ricordato nel’articolo sul caso firmato su Repubblica da Vittorio Coletti (http://www.danielemartinelli.it/2010/07/26/la-legalita-di-zoccarato/), che ogni città ha il sindaco che merita. Strana città Sanremo con questo sindaco, che chiude le porte ai vu cumprà, ma spalanca le braccia ed apre le porte della cultura ad uno come Licio Gelli, il Venerabile Gran Maestro della Loggia P2, che voleva sovvertire l’ ordine dell’Italia repubblicana nel finire degli Anni 70, che ha definito la democrazia “una sigaretta che si sta spegnendo” e che a San Remo, su invito di Ito Ruscigni, organizza i “martedì letterari” del Casinò.
Carlo Di Stanislao
Sanremo è proprio questo. Vive per tutto l’anno d’un riflesso di luce che dura una settimana e poco importa quale sia la fonte di tale luce. Droga, prostituzione, denunce, arresti, indagini… magari ci fosse anche del positivo ma non capita da almeno 20 anni.
Il caso Belen farà aumentare gli ascolti e pure le comparsate a pagamento della starlette in questione. Son tutti contenti!