Presentato a Roma, nella sede della Regione Abruzzo, il ricco programma della X edizione del Festival Nazionale Teatro di Gioia, curato da sempre da Dacia Maraini e al via, quest’anno, ancora una volta nel borgo di Gioia Vecchia, il 6 agosto, con chiusura il 16 dello stesso mese. L’edizione di quest’anno prevede in cartellone nomi importanti e di richiamo, come quelli di Piera degli Esposti (che aprirà il 6 con una lettura da un racconto della Maraini), Marina Rei, Niky Nicolai e numerosi artisti del gruppo di Zelig. Ricordiamo che l’edizione dello scorso anno, titola simbolicamente ‘Gioia per L’Aquila’ , vide la partecipazione attiva, in ogni sua fase, dei nostri comitati per la ricostruzione e dei giovani della Casa dello Studente, sostenuti attivamente da case editrici, associazioni e professionisti del settore, con incassi devoluti in favore della ricostruzione della nostra città. Dacia Maraini, grande scrittore, figlia di Fosco, compagna di Alberto Moravia e grande amica di Pasolini, è attiva da molti anni in favore dell’Abruzzo, con grande, appassionata energia. Ricordiamo, soltanto, che solo pochi giorni fa, ha inaugurato, con Ettore Scola, la prima edizione del Premio Age, che si è svolta dal 22 al 24 luglio in memoria del grande sceneggiatore, Agenore Incroci, alla Casa del cinema di Pescasseroli, località in cui Age ha trascorso lunghi periodi di vacanza ed in cui oggi è seppellito. Dacia Maraini si è occupata molto anche di teatro e nel 1973, ha fondato a Roma con Maricla Boggio, il Teatro della Maddalena, gestito e diretto soltanto da donne. Ha scritto più di sessanta testi teatrali rappresentati in Italia e all’estero, tra cui ricordiamo (presentati a Gioia Vecchia, nelle passate edizioni) “Manifesto dal carcere” e “Dialogo di una prostituta con un suo cliente”. Per questa decima edizione, il 6 alle 20,30, Piera Degli Esposti, come detto, aprirà con un brano tratto dal libro della Maraini “La ragazza di via Maqueda”, un percorso che nasce da lontano, un viaggio che attraversa il tempo e che si svela attraverso le storie e i luoghi, gli indimenticabili personaggi femminili e una geografia di vita e di idee. Un viaggio immaginifico, che si lega al tempo favoloso degli anni giovanili, delle felici favole della classicità, dei voli verso continenti lontani, del tempo malinconico della disillusione, degli amici ormai scomparsi come Pier Paolo Pasolini, indimenticabile critico dell’allora nascente società dei consumi. Un viaggio che poi giunge in Abruzzo: la terra incantata della maturità, con le leggende di antiche civiltà, i boschi popolati di animali, le tradizioni, i terremoti che la devastano; il luogo solitario che l’autrice ha scelto per creare i suoi romanzi.
Carlo Di Stanislao
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