Il Comune dell’Aquila ha sostenuto uno sforzo non indifferente nell’anticipare, per la terza volta, una mensilità del contributo di autonoma sistemazione. La Regione faccia altrettanto e anticipi almeno una parte delle spettanze degli albergatori, per l’ospitalità concessa a terremotati del cratere. La protesta degli albergatori aquilani è solo l’ultima, in ordine di tempo. Ormai gli operatori del settore di tutto l’Abruzzo lamentano degli arretrati spaventosi nel pagamento delle loro competenze per aver fornito pasti e alloggi ai senza tetto. E hanno ragione.Hanno prestato una disponibiltà encomiabile. Lo scorso anno, con la stagione estiva non lontana, hanno accettato che la gran parte dei loro posti venissero assegnati alle tantissime famiglie rimaste senza casa. E hanno riconfermato questo generoso atteggiamento anche quest’anno. Ancora alcune migliaia di persone hanno un tetto e un pasto assicurato grazie agli albergatori. Non è possibile che imprenditori che sopportano spese di gestione ingenti, per rendere possibile tale intervento sociale, debbano ancora ricevere arretrati di otto mesi e oltre.
Rivolgo un appello al Presidente Gianni Chiodi, comprendendo benissimo che lui ha lo stesso problema nostro, quello della mancanza di fondi di pronta disponibilità, che dallo Stato continuano a non arrivare; situazione che sta diventando sempre più pesante. Noi abbiamo fatto sforzo enorme per alleviare, sia pure in parte, i disagi di quasi 27.000 aquilani. Senza i trasferimenti promessi dallo Stato, abbiamo anticipato complessivamente tre mensilità del contributo di autonoma sistemazione. Quasi 26 milioni di euro, che pesano come un macigno per una Municipaltà che soffre ancora, anche nel suo bilancio, per le conseguenze della tragedia di 16 mesi fa.
La Regione faccia altrettanto e liquidi quantomeno una parte delle somme che gli albergatori ancora attendono. Ben vengano i controlli, come osservato qualche giorno fa dal capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, ma intanto si vada concretamente incontro agli albergatori. Oltre a un’operazione di equità, si eviterebbe un forte incremento della tensione sociale qualora, dopo Ferragosto, gli operatori in questione chiudessero davvero le porte ai terremotati che hanno ancora necessità di questo tipo di assistenza.
Stefania Pezzopane
Assessore alle politiche sociali
Comune L’Aquila
Lascia un commento