E’ stata presentata ieri in una conferenza stampa presso la Curia Arcivescovile dell’Aquila la cantata sacra per soprano, voci recitanti, immagini video ed ensembles strumentali che si terrà giovedì 26 agosto alle ore 21 presso la Basilica di Santa Maria di Collemaggio. La Manet Immota, come spiega il Professor Roberto Biondi, è un’associazione post-sisma e dunque di recente formazione messa in essere da tre soci fondatori: Roberto Alessandroni, Roberto Biondi e Luciano di Giandomenico. Si propone la promozione di eventi culturali e musicali.
Don Claudio Tracanna, membro attivo del Comitato Perdonanza Celestiniana 2010, apre l’incontro ponendo l’attenzione sulla partecipazione entusiasta e spirituale dell’Arcivescovo Don Giuseppe Molinari a questo evento, per il quale ha voluto donare il proprio patrocinio.
Don Giuseppe prende la parola evidenziando che non c’è miglior modo di prepararsi alla 716° Perdonanza Celestiniana se non celebrandola richiamando l’attenzione a L’Aquila gravemente ferita dal Terremoto.
Quando Luciano Di Giandomenico e Roberto Biondi gli hanno proposto la loro iniziativa, lui ha accettato fiducioso visto il loro entusiasmo e il loro valore sia spirituale sia artistico.
La Perdonanza può essere celebrata nei modi più svariati e Sua Eccellenza nei vent’anni di vescovato e di quattordici del suo operato presso la Curia Arcivescovile è sempre stato membra viva di questa ricorrenza.
Era ancora un sacerdote, quando durante la Cerimonia di apertura della Perdonanza negli anni 90, Alessandro Clementi rivolgendo a lui lo sguardo disse: “Quello che facciamo noi è solo una cornice.”, questo a indicare che il cuore della Perdonanza, quello che ha voluto Celestino V è di alta spiritualità: perdono e conversione.
Don Claudio considera questo spettacolo una delle iniziative culturali.
Il Cantico della Perdonanza, Cantico d’Amore è una di quelle iniziative artistiche, culturali e musicali che risponde a pieno al messaggio d’amore di Papa Celestino V.
Don Claudio considera questo spettacolo una delle iniziative culturali che vengono a qualificare la Perdonanza quale Istituzione Religiosa in primis ma altresì Culturale.
Luciano Di Giandomenico e Roberto Biondi, rispettivamente Direttore Musicale-Compositore e Autore del Libretto dello spettacolo si sono rivolti alla sua realizzazione con uno spirito di umiltà.
È uno spettacolo per immagini, musica antica e recitazione, uno spettacolo poetico e sincero che vuole coinvolgere l’ascoltatore a partecipare emotivamente.
Stelle dell’evento sono Bartolomeo Giusti e Claudio Marchioni, voci profonde e piene di sensibilità.
Come spiega Di Giandomenico, il soprano Camilla Illeborg ora si trova a Copenaghen ma è stata cittadina aquilana per qualche anno e il suo amore per L’Aquila l’ha spinta a tornare ed elevare il suo timbro vocale verso il piu’ Alto Vero in questa composizione.
Non potevano mancare le soluzioni dolcissime degli Archi del Cherubino, orchestra che avuto un’attività fortissima dopo il sisma e composta di artisti di giovane età (dall’infanzia alla fase post-adolescenziale).
La cantata dal punto di vista drammaturgico e musicale ruota attorno a cinque temi: morte, vita, amore perdono, gioia. È il matrimonio tra la musica contemporanea e antica, vi è, infatti, L’Aquila Altera con le sue musiche evocanti il Medioevo. Un ensemble di lunghezze diverse ma che racchiude lo spirito del suono nell’ottica religiosa. L’unione fra generi diversi vuole celebrare l’ispirazione sacra dei testi scelti dal Professor Roberto Biondi.
Biondi ha curato l’edizione del libretto e ritiene l’apporto di Sua Eccellenza per la realizzazione della cantata “paternale” e ringrazia il TSA per l’apporto degli attori.
Lo spettacolo drammaturgico è l’innesto con il Cantico dei Cantici al fine di restituire ai fedeli il messaggio originario di Papa Celestino V: la riconciliazione e l’amore per il prossimo. Figura papale energica ma talvolta poco rivalutata da alcuni autori, come Ignazio Silone che lo definisce “Povero Cristiano”.
Eppure c’è chi sostiene che alla Prima Perdonanza nella storia vi partecipò anche Dante Alighieri che volle ricordare nel secondo Canto dell’Inferno nella sua Divina Commedia un passo a Celestino definendolo: ”Il Papa del gran rifiuto.”.
Ancora oggi il pio uomo del Morrone viene ammirato dai suoi successori al nunzio apostolico, come Papa Benedetto XVI che lo elogia paragonandolo alla “perla del Perdono”.
Drammaturgia dello spettacolo dunque ispirata al Cantico dei Cantici di S. Francesco. Agli occhi di un rabbì del II secolo il mondo intero non sarà piu’ in grado di ritrovare una composizione così sublime.
Roberto paragona L’Aquila a una figura materna ferita, provata e sofferente che non si può abbandonare: l’unica medicina per curarla è l’amore. Amore che nella sua forma piu’ alta è puramente spirituale.
Lo spettacolo ruota attorno a cinque domande esistenziali circoscritte nel quesito principale che da sempre l’umanità si propone: “Cos’è la vita?”.
L’Associazione Manet Immota nasce proprio dal desiderio di voler elargire al pubblico l’immagine di una città stravolta.
Il terremoto ha dato la possibilità di vivere una contemporaneità diversa e di volgersi al futuro con l’intento di una ricostruzione interiore e esteriore.
Spess, brano per archi, è il richiamo alla speranza con la voglia di unire le piu’ svariate realtà.
Deo Gratias è il ringraziamento a ciò che in fondo abbiamo e le nostre capacità di rialzarsi e elargire al prossimo il messaggio di Cristo.
Cantico di Perdonanza, Luciano di Giandomenico(1966), su testo attribuito a Pietro Angelerio da Morrone (1215-1296) è una composizione per soprano e archi.Si tratta delle prime attestazioni in lingua volgare sulla Passione di Cristo, in essa si possono intravedere i cinque temi della cantata.
Occorre riflettere sul gesto importante che ha compiuto Celestino V nella storia dell’umanità.
Il brano Angeli è dedicato ai morti del sisma e ai Vigili del Fuoco.
Manet Immota canto d’amore per L’Aquila per soprano e archi con immagini video a cura di Luciano Di Giandomenico(1966) e Roberto Biondi (1976) è una dichiarazione d’amore alla città e alla realtà che ci ha donato. È la speranza di guardare al futuro con fermezza. Manet Immota: unione simbolica di noi rivolta al mondo.
Di Giandomenico accenna al tentativo che si sono prefissati per la pubblicazione del video sulla cantata in quanto i proventi della vendita saranno destinati alla costruzione di un asilo.
Gli artisti che si esibiranno nello spettacolo saranno cinquanta e l’evento durerà un’ora e dieci minuti senza alcuna interruzione di pausa.
Suonerà nell’Ensemble un percussionista mussulmano ciò è senza dubbio sinonimo di riconciliazione in quanto debutterà in una basilica cristiana con testi cristiani. A tal proposito Don Claudio annuncia che ad aprire la Porta Santa il 28 agosto ci sarà il Cardinale Walter Kasper, Presidente Emerito del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani.
La Dottoressa Gargano e il Dottor Iraggi del TSA in riferimento alla cantata asseriscono che un teatro pubblico come il loro funge da incubatore a quello che di buono e bello emerge dal territorio.
L’arte è il volano che attraverso il talento,dono di Dio, permette a colui che è in ascolto, il nostro prossimo, di apprendere a pieno il messaggio che è in realtà il testamento spirituale che il Signore ha elargito all’umanità:
“Ama il prossimo tuo come te stesso”.
Francesca Ranieri
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