E’ un infestante diffuso e fastidioso, un rampicante di cui L’Aquila attuale, senza cura né pulizia, è piena, capace di soffocare un albero in poco tempo. Si chiama Puearia (o Pueraria) lobata e secondo uno studio pubblicato sulla famosa rivista Nature Medicine, è quanto di meglio nella dipendenza da alcool. Dall’ampio studio, infatti è emerso che la leguminosa in questione, originaria del Giappone e lì chiamata kudzu, possiede un estratto capace di inibire la aldeide-deidrogenasi-2(ALDH2), il che significa che i suoi principi attivi intervengono sulle funzioni che regolano il “desiderio” delle sostanze stupefacenti, interferendo nel rapporto tra la dopamina e i centri del piacere. I ricercatori, lavorando in tandem con la azienda farmaceutica californiana ”Gilead Science”, sono riusciti a purificare la pianta e a sperimentarne le proprietà sui topi, ottenendo risultati eccezionali: la dipendenza dalla cocaina è stata completamente eliminata in tutti i ratti utilizzati per gli esperimenti, senza alcuna ricaduta. Anche se il farmaco non è stato ancora sperimentato sull’uomo, gli scienziati nutrono ottime speranze, vista la dimostrata facilità di assorbimento dei principi attivi della pianta anche da parte del nostro organismo. La medicina tradizionale orientale (cinese e giapponese), da diversi secoli consiglia il rimedio per combattere l’emicrania, l’ipertensione e la dipendenza dall’alcool; ma solo ora la medicina occidentale è riuscita a dimostrarne l’effettiva efficacia dal punto di vista scientifico. In verità già nel 2006 una ricerca condotta ondotta dai ricercatori dell’università del Massachusetts e pubblicata sul Journal of alternative and complimentary medicine, aveva spinto vari scienziati di tutto il mondo a guardare con nuovo interesse alle proprietà della pueraria. Inoltre, lo scorso anno, i ricercatori dell’Università della California, ne hanno sviluppato una versione sintetica e molto più potente e testandola prima sui topi e poi su persone con problemi di alcolismo non gravi, hanno notato una diminuzione della voglia di bere e una resistenza maggiore all’astinenza. Dati questi risultati, raccomandiamo ai nostri amministratori di desistere dal ripulire marce piedi, strade e aiuole da piante infestanti: ci potrebbero essere schiere di puearia in grado di ridurre le varie dipendenze in crescita in una società terremotata. Credo che questa raccomandazione, per una volta, sarà accolta.
Carlo Di Stanislao
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