“I soldi ci sono, ho io un miliardo di euro sul conto e questo vuol dire che le risorse ci sono. Bisogna che ci sia ora la capacità di spesa da parte degli enti locali. Posso testimoniare che sono soldi disponibili”. Lo ha detto il commissario per la ricostruzione e presidente della Regione, Gianni Chiodi, rispondendo nel corso del corteo della Perdonanza alle domande dei giornalisti sui fondi a disponibili per la ricostruzione. E allora che cosa non va? “Non è vero che non va, qui ci sono 11mila cantieri aperti – ha risposto ancora Chiodi -, c’é un processo di ricostruzione molto complesso perché l’intervento nel centro storico è molto complesso, i sindaci hanno i compiti di fare i piani per i centri storici che sono cose di una difficoltà inaudita, ma tutta la macchina si sta muovendo”. Chiodi ha sottolineato che “la città è stata messa in sicurezza con imponenti opere di puntellamento, sono state messe al riparo persone che hanno perso l’abitazione, è stata sostenuta l’economia con il pagamento dei danni alle imprese, è stata varata la zona franca”. “Tutto è frutto di lavoro e impegno – ha spiegato ancora -.. Se qualcuno afferma che nel giro di un anno e mezzo-due si possa fare una ricostruzione per la quale ci vorranno molti più anni, dice una banalità”. Il centro storico? “E’ fermo – risponde ancora il commissario – perché la legge ha imposto i piani in quanto la ricostruzione deve essere di qualità e non alla meno peggio”.
“La rabbia del popolo dell’Aquila non la vedo, vedo che c’é una grande partecipazione popolare ed invece delle persone che ritengono di cogliere questa occasione per manifestare la loro opinione. Quindi niente di particolare”. Lo ha detto il commissario per la ricostruzione e presidente della regione, Gianni Chiodi, nel commentare la protesta contro il Governo prima dell’avvio del corteo della bolla celestiniana. “Quello che conta è che semplicemente in queste occasioni bisognerebbe veramente essere una comunità – ha continuato Chiodi – perché quello che è accaduto all’Aquila potrà essere alleviato e comunque la ricostruzione potrà essere fatta solo se ci sarà una comunità aquilana. E’ la sola che sarà l’artefice per la ricostruzione perché qui tutto è delegato di fatto agli Enti locali. Il governo adesso mette i danari, mette gli investimenti, ma tutto è delegato agli enti locali e quindi c’é bisogno che ci si stringa ¿ ha proseguito il commissario – intorno agli enti locali e che si renda più facile il loro compito che è difficilissimo”.
“Non c’é bisogno di una tassa di scopo in quanto i soldi ci sono”, ha aggiunto Chiodi. “Ho un miliardo di euro e per il prossimo anno avremo un miliardo e mezzo di euro – ha continuato – . Se nei prossimi anni dovessero mancare, si verificherà se serve una tassa di scopo oppure come ha fatto il Governo si risparmierà in altri settori, – ha continuato – per destinare risorse alla ricostruzione. Il futuro è ovviamente difficile per i processi ma ogni giorni si mette un atone per la ricostruzione – ha concluso – se se ne possono mettere due, se ne metteranno due”.
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