Tensioni all’Aquila a poche ore dall’avvio del corteo della Perdonanza Celestiniana dove si registra qualche tafferuglio tra forze dell’ordine e gruppi di cittadini che erano pronti a sfilare pacificamente, nel centro storico devastato dal terremoto del 2009, con le carriole dietro al corteo.Due grandi striscioni con scritto “Il gran rifiuto della cricca”, “Cialente vergogna, Molinari vergogna, Letta vidi de jttene” e una grande scritta umana “3e32 io non ridevo”: così i giovani dei Comitati spontanei stanno protestando all’Aquila, lungo il corso principale, contro la scelta di invitare al corteo della Perdonanza Celestiniana il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta. L’iniziativa ha attirato l’attenzione delle forze dell’ordine e uno degli striscioni al momento è stato coperto con delle bandiere nero verdi, colori della locale squadra di rugby, in passato campione d’Italia. Il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, ha invitato alla calma i manifestanti. “Non roviniamo la Perdonanza. Questa giornata è particolare come il 6 aprile, ognuno si rapporta a giornate come questa in base alla propria sensibilità”. Sono una cinquantina i manifestanti, poco distanti si trovano i cittadini con le carriole, intenzionati a chiedere notizie sulla ricostruzione post terremoto. Secondo quanto annunciato, le carriole dovrebbero sfilare in coda al corteo, tra la gente, “come si faceva una volta – spiegano – quando c’era da denunciare un problema all’attenzione della nazione”. Sulle carriole ci sono libri, simboli delle precedenti iniziative degli aquilani terremotati, nomi delle vie inagibili e dei paesi dei dintorni colpiti dal sisma. A condurre le carriole anche una ragazza che indossa una maglietta con la scritta “Celestino starebbe con le carriole”. E ancora, cartelli che recitano “Le carriole protagoniste della Rivoluzione Francese” e poi “anche il popolo delle carriole aquilane sta ricostruendo barricate etiche e civili contro le fameliche cricche nazionali, regionali e locali”.
“Il gran rifiuto della cricca”: recitano così alcuni manifestini esposti in più parti del centro storico da dove prenderà avvio il corteo della Bolla della 716/a edizione della Perdonanza. Un’iniziativa a cura di alcuni comitati cittadini, tra cui il 3e32, per protestare contro la presenza di esponenti del Governo invitati all’iniziativa. “Il Corteo della Bolla della Perdonanza – si legge nel testo che accompagna i manifestini – rischia di trasformarsi nell’ennesima passerella mediatica sulla nostra città. Si ha infatti notizia della probabile presenza di esponenti del governo, gli stessi contro cui abbiamo manifestato a Roma, accolti dalle manganellate della Polizia. Gli stessi – si legge ancora – che prima ci hanno colpevolmente tranquillizzati. Gli stessi amici delle cricche che quella notte ridevano sui nostri lutti pensando ai loro soldi”. “La presenza di esponenti del Governo – si legge ancora – sarebbe una provocazione per tutta la città che reagirebbe al grido alle 3e32 io non ridevo”. Per questo motivo i Comitati invitano tutti i cittadini “che hanno perso molto con il terremoto, ma non la dignità e il rispetto per sé stessi, a essere presenti al Corteo della Bolla per fare sentire forte la voce di dissenso contro chi la propria dignità l’ha venduta da tempo al miglior offerente”.
“L’episodio mi lascia perplesso, non so cosa dire perché è qualcosa a cui non ho assistito. Spero che non venga strumentalizzato”: così il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, commenta gli incidenti avvenuti prima dell’avvio del Corteo della Perdonanza. “Mi auguro che la grande partecipazione di tanta gente a questa manifestazione di pace non venga offuscata da qualche contestazione”.
“L’Aquila merita un futuro pari alla sua tradizione e alla sua storia, un futuro che gli aquilani sapranno ritrovare, ricostruire e riconquistare”: così il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, arrivato in Piazza Duomo da un percorso alternativo, vista la ‘protesta delle carriole’ contro il governo, ha risposto ai cronisti che gli chiedevano quale futuro si prospetti per il capoluogo abruzzese. Letta si accinge a unirsi al Corteo della Bolla della Perdonanza Celestiniana, che attraverserà parte della “zona rossa” per poi raggiungere la Basilica di Collemaggio.
“Alle 3e32 io non ridevo”: lo hanno gridato, al momento del passaggio del sottosegretario Gianni Letta su Corso Federico II all’Aquila, gli animatori dei comitati cittadini, i quali, all’inizio della via principale della città, avevano esposto gli striscioni di contestazione.
“Oggi è il giorno della Perdonanza”: così il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta si è limitato a commentare, all’Aquila, la protesta delle carriole contro il governo, in atto in concomitanza con il Corteo della Bolla nell’ambito della Perdonanza Celestiniana. Di origine abruzzese, Letta ha inviato “un messaggio di pace, di armonia e di fiducia agli aquilani e ai cittadini del cratere del terremoto”. Appena arrivato in piazza Duomo con un percorso alternativo proprio per la protesta in atto, Letta ha chiuso così la questione sollevata dai giornalisti, i quali hanno sottolineato che parte della città sta protestando contro il governo per avere più garanzie nella ricostruzione post sisma.
Tafferugli, proteste e striscioni accompagnano il corteo della Perdonanza
Tensioni all’Aquila a poche ore dall’avvio del corteo della Perdonanza Celestiniana dove si registra qualche tafferuglio tra forze dell’ordine e gruppi di cittadini che erano pronti a sfilare pacificamente, nel centro storico devastato dal terremoto del 2009, con le carriole dietro al corteo.Due grandi striscioni con scritto “Il gran rifiuto della cricca”, “Cialente vergogna, Molinari […]
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