Molte prime pagini inglesi di oggi (su Times, The Guardian e sul sito on-line della CNN), aprono con lo scandalo, che fa tremare il mondo del cricket, lo sport più tradizionale degli inglesi, amato da milioni di fans nel Regno Unito e nei paesi del Commonwealth, secondo cui il match, vinto la settimana scorsa, dagli inglesi sul Pakistan, è stato manipolato con almeno tre errori intenzionali compiuti dagli asiatici. Uno scoop del News of the World, il tabloid londinese specializzato nell’organizzare trappole per esporre corruzione e imbrogli, rivela che la partita della scorsa settimana tra Inghilterra e Pakistan, vinta dai padroni di casa, è stata apparentemente “truccata”, con almeno tre errori intenzionali compiuti dalla squadra asiatica. Errori che un mediatore aveva anticipato e promesso, in cambio di 150 mila sterline (circa 200 mila euro), ricevute in contanti da un reporter del News of the World che fingeva di rappresentare un gruppo di scommettitori clandestini dell’Estremo Oriente. Come ricorda l’inviato di Repubblica Enrico Franceschini, un incontro tra il rappresentante dei giocatori pakistani e un giornalista del tabloid britannico nei panni dello scommettitore, si sarebbe svolto in una camera d’albergo di lusso di Londra, interamente registrato e filmato da microfoni e telecamere nascosti all’insaputa del mediatore. Le immagini sono state pubblicate stamani dal News of the Worls in un servizio di otto pagine e messe sul sito del giornale. Scotland Yard ha aperto immediatamente un’inchiesta per appurare reati legati al mondo delle scommesse e ha arrestato il 35enne Mazhar Majeed, l’uomo al centro della vicenda, che però è già stato rilasciato sotto cauzione. La nuova gara in programma oggi a Lord’s Cricket, la culla di questo sport, a Londra, con il Pakistan in campo, è andata avanti come previsto, ma lo scandalo sembra in grado di avere enormi ripercussioni, anche perché al centro della’interesse degli inquirenti, vi sarebbero altre trenta partite internazinali, i cui risultati potrebbero essere stati addomesticati. Una vera onta per un nobile vamto anglosassone che, fino ad oggi, era stato a riparo da simili scandali o illazioni. Senza trucchi invece e senza appello, la netta sconfitta delle “rosse” in Formula 1 e della Juventus della’esordio Delneri con il Bari. Circa la “signora” del calcio, i due mesi di lavoro del nuovo allenatore non sono bastati ed al club bianconero, mancano ancora una cura pignola dei dettagli (come s’è visto in occasione del gol di Donati) e un’interpretazione più spontanea degli schemi, nei quali gli juventini si calano con eccessiva e scolastica rigidità. D’altronde, trasformare in una sola estate una squadra pessima in una da scudetto è impresa praticamente impossibile, tanto più con un budget economico non sconfinato e con la necessità di operare cambiamenti più profondi per convertire al 4-4-2 una formazione zeppa di giocatori non adatti a quel modulo. “Non dimenticatevi che partivano da -27”, ha osservato Andrea Agnelli ricordando l’oceanico distacco dall’Inter lo scorso anno. Ma per capire quanto di quel divario sia stato colmato bisogna aspettare altri riscontri e non certo la scialba prova di ieri. E non meno opaca la serie di recenti prestazioni della Ferrari, con Alonso a 41 punti dopo la disfatta di Spa, con un grave errore, che diventa imperdonabile se si considera che l’assetto della Ferrari n°8 era da bagnato. Era stato baciato dalla fortuna il campione spagnolo, non riportando alcun danno dopo il botto da videogioco con Barrichello. Stava rimontando, ma poi è incappato in un errore non attribuibile ad un Top Driver quale è o dovrebbe essere. E la serie di dubbi, a ben vedere, è molto lunga in questa sua stagione Ferrari. In Cina una partenza anticipata lo ha obbligato ad un drive through; in Canada due indecisioni (anche durante i doppiaggi) hanno spianato la strada alle Mclaren-Mercedes di Hamilton e Button e, ancora, a Valencia, dopo le recriminazioni via radio sul “sorpasso” di Hamilton nei confronti della Safety Car, ha perso un’altra posizione nei confronti dell’arrembante Kobayashi. E, ancora, si consideri il discusso sorpasso su Kubica a Silverstone, dopo una pessima partenza con contatto con Massa (che ha avuto la peggio) e il seguente drive through (questa volta in collaborazione col muretto che non gli ha imposto di restituire la posizione), che ha portato via altri punti preziosi per il Campionato che ora, con ancora poche gare da disputare, si sta rendendo complicato, anche con una Ferrari che è tornata competitiva. Sono in molti, fra i tifosi della “rossa”, ad affermare che è quanto mai lontano l’Alonso in Azzurro Renault 2006, dotato di una continuità impressionante e capace di raccogliere tutti i punti possibili, anche correndo in difesa.
Già nel 2007 lo spagnolo aveva sofferto pesantemente la presenza di Lewis Hamilton in Mclaren (debuttante in F1, ricordiamolo), ma la sua stagione era stata sostanzialmente costante e senza gravi errori (Fuji a parte). Dopo tutto, era arrivato ad un passo dal terzo Mondiale consecutivo.
Le due successive stagioni di ritorno in Renault sembrano aver opacizzato lo smalto del Campione, costretto sempre a lottare per posizioni non di sua competenza. L’impressione attuale è che, se costretto a rincorrere, Alonso non sappia più gestire la pressione e perda il controllo facilmente, come anche alcuni Team Radio dimostrano. Solo i GP di Bahrein, Canada e Germania hanno infatti visto le Ferrari protagoniste e, ora, Monza potrebbe essere l’occasione per ripartire. Naturalmente, Alonso permettendo.
Carlo Di Stanislao
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