La chiusura temporanea fino alle ore 6 del prossimo 3 settembre, del centro storico dell’Aquila e delle frazioni, comprese le zone parzialmente riaperte al transito pedonale. E’ quanto stabilisce l’ordinanza adottata ieri dal sindaco Massimo Cialente, a seguito dell’incremento dello sciame sismico registrato nelle ultime ore nel territorio aquilano. Il provvedimento, che vale anche per i dipendenti delle ditte impegnate nelle opere di messa in sicurezza attualmente in atto nel centro storico, prevede pure il blocco dell’attività didattica-educativa fino al 5 settembre (con conseguente riapertura il giorno 6) per gli asili nido, comunali e privati. Intanto dopo la grande paura di ieri (con quattro scosse di cui la piu’ forte di magnitudo 3.6), la terra, al confine tra l’Aquilano ed il Reatino, stanotte ha tremato tre volte. La prima scossa, registrata all’1,02 e’ stata di magnitudo 2.3. Secondo i rilievi dell’Ingv, il sisma si e’ verificato a 6,3 km di profondita’ e le localita’ prossime all’epicentro sono state Borbona e Cittareale nel Reatino e Cagnano Amiterno e Montereale nell’Aquilano. All’1,50 la replica: stesso epicento ma intensita’ piu’ elevata, 2.8. Alle 3,20 l’Alto Aquilano e’ stato scosso per la terza volta (magnitudo 2.1). Molta gente, stanotte, ha preferito dormire fuori, mentre sono tornati in funzione tende private, container e tende
“Siamo preoccupati, la situazione non è controllabile, nessuno al momento è in grado di poterci dire con precisione cosa potrebbe accadere nei prossimi giorni, l’importante è comunque non creare allarmismi e sviluppare tutte le possibili ‘vie di fuga’ in caso di emergenza”. Lo dice Donato Circi, sindaco di Cagnano Amiterno (Aq), comune che ha registrato diverse scosse sismiche la scorsa notte. Torna la paura nell’aquilano, a Cagnano non si vivono ore tranquille. “Abbiamo incontrato il prefetto nella giornata di ieri – spiega – un altro appuntamento ci sarà domani, abbiamo fatto richieste in modo da assicurare la cittadinanza di tutte le possibile iniziative in caso la situazione dovesse precipitare. Il 6 aprile purtroppo è ancora nei nostri pensieri e i cittadini non vivono tranquillamente queste giornate”. Ed aggiunge: “Non tutti dormono nelle proprie abitazioni la notte, al momento comunque non ci sono allarmismi, teniamo costantemente la situazione sotto attenta osservazione”.
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