L’istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) ha diffuso attraverso il proprio sito Internet un report sul potenziale rischio sismico nel distretto dei monti Reatini. “L’area compresa tra Montereale (L’Aquila) e Cittareale (Rieti) – si legge nel documento – è inserita nella zona a maggiore pericolosità sismica del nostro Paese. Ciò deriva dalla sua storia sismica, caratterizzata da importanti terremoti, dalle analisi geodetiche, che individuano l’area in una zona a deformazione attiva, e dalla presenza di importanti strutture sismogenetiche attive”. Nel report si fa riferimento alle due forti scosse – del 14 gennaio e del 2 febbraio – del 1703, con magnitudo stimata attraverso analisi macrosismiche pari a 6.8 e 6.7 rispettivamente. “Magnitudo – sottolinea la stessa analisi – sensibilmente maggiori rispetto al terremoto del 6 aprile 2009”. L’Ingv ricorda anche che nel 1639 è avvenuto un terremoto di magnitudo 6.3 che ha colpito la zona di Amatrice (Rieti). Parlando degli eventi recenti, il report afferma che la sismicità nella zona del reatino è iniziata a metà giugno del 2009, mettendo l’accento sul fatto che a partire dal mese successivo, la sismicità interessa prevalentemente la parte sud del distretto sismico dei Monti Reatini.
Report Ingv, zona dei Monti Reatini ad alto rischio
L’istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) ha diffuso attraverso il proprio sito Internet un report sul potenziale rischio sismico nel distretto dei monti Reatini. “L’area compresa tra Montereale (L’Aquila) e Cittareale (Rieti) – si legge nel documento – è inserita nella zona a maggiore pericolosità sismica del nostro Paese. Ciò deriva dalla sua storia […]
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