“Non credo ci sia nessuno che speculi. C’é solo la fondata paura di un popolo stremato”. Il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, in un’intervista a Repubblica, liquida come “assurde” le accuse dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia che ieri si è detto pronto a non pubblicare più on line i dati delle scosse per evitare speculazioni. Per il primo cittadino del capoluogo abruzzese non serve, davanti allo sciame sismico di Montereale, convocare la commissione Grandi rischi: “Cosa ci potrebbero dire gli esperti? Ha visto cos’hanno combinato il 30 marzo 2009 prima del terremoto dell’Aquila? Poi adesso con l’inchiesta in corso su quella non corretta valutazione del rischio hanno ancora più paura. Non potrebbero dirci di più di quello che ormai abbiamo imparato sulla nostra pelle. Siamo noi degli esperti ormai”. Dopo l’Aquila, spiega Cialente “ora c’é un’altra consapevolezza, abbiamo imparato a fare tutto da soli. Certo, sento addosso una grande responsabilità. E’ necessario riaprire le scuole, consegnare un po’ di normalità questo territorio. Ma, davanti a questo nuovo pericolo, non dobbiamo abbassare la guardia”.
Cialente, assurde le ipotesi su speculazioni
“Non credo ci sia nessuno che speculi. C’é solo la fondata paura di un popolo stremato”. Il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, in un’intervista a Repubblica, liquida come “assurde” le accuse dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia che ieri si è detto pronto a non pubblicare più on line i dati delle scosse per evitare speculazioni. […]
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