Un anno e mezzo dopo il terremoto “non c’é stato praticamente nessun intervento di restauro per il patrimonio artistico dell’Aquila, solo puntellamenti”. Che ora, sono anche a rischio stabilità. Lo sostiene Gianfranco Cerasoli, segretario della Uil di settore e componente del Consiglio superiore dei beni culturali. Che punta il dito sugli interventi realizzati fino ad oggi a favore del patrimonio artistico abruzzese devastato dal sisma del 6 aprile, fa i conti dei fondi investiti e delle poche donazioni arrivate, come nel caso della Lista di Nozze lanciata dal premier, che puntava a raccogliere 450 milioni di euro e invece si è fermata a 33,6 milioni. E denuncia: “é mancata una cabina di regia”. Ad oggi, conta il sindacalista, sono stati puntellati 302 edifici pubblici vincolati, qualcun altro lo sarà nei prossimi giorni, con una spesa totale di circa 11 milioni di euro. Spesa che potrebbe vanificarsi, sostiene Cerasoli, se non arriveranno presto le risorse per dare il via ai restauri veri e propri. “A distanza di 17 mesi l’efficacia di quegli interventi è del 30-40 per cento”, avverte. Con il paradosso che potrebbe essere necessario revisionare i puntellamenti già fatti, con una ulteriore spesa. Alcuni di questi poi, sarebbero stati fatti male, “eccessivi o sovradimensionati”. Come nel caso di Palazzo Ciolina (“una selva di tubi innocenti che ostruisono anche l’ingresso”, dice Cerasoli, costo 2 milioni) o di Palazzo Branconio. Quanto alle risorse: fino ad oggi, conta il sindacalista, il ministero dei Beni culturali ha impegnato per l’Abruzzo poco meno di 18 milioni di euro (17,8) ai quali si aggiungono altri 38 milioni arrivati dalla Protezione civile. Altri 2,6 milioni, secondo l’ultimo report reso noto dal ministero, arrivano dalle donazioni. A parte il discorso della cosiddetta Lista di Nozze, lanciata ai grandi della terra, durante il G8, dal premier Berlusconi: 44 monumenti simbolo per i quali si puntava a raccogliere 450 milioni di euro. Fondi sono arrivati da Francia, Kazakhstan, Germania e Russia. Altre donazioni erano state annunciate da Spagna, Australia, Canada e Giappone, ma fino ad oggi non è stato formalizzato nulla. Dagli stati del G8, compresi i fuori lista (come nel caso di Onna) sono arrivati per ora in tutto 12,6 milioni di euro. Se si aggiungono le donazioni arrivate da enti pubblici e privati italiani si arriva ad un totale di 33,6 milioni (29,3 per i monumenti della lista, 4,2 per altri fuori elenco). Il totale delle risorse impiegate a vario titolo nel settore dei beni culturali è di 92,1 milioni di euro a fronte di una necessità stimata di 3 miliardi e mezzo di euro. Da qui la proposta della Uil: un piano decennale da finanziare con i fondi dell’8 per mille, escludendo però il patrimonio ecclesiastico, al quale dovrebbero invece essere versati i soldi direttamente destinati dai contribuenti alla Chiesa. Domani, intanto, all’Aquila arriverà il ministro dei beni culturali Sandro Bondi, impegnato in una riunione tecnica in soprintendenza sul recupero del patrimonio artistico aquilano. Bondi incontrerà poi il Presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, il presidente della Provincia dell’Aquila, Antonio Del Corvo e il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente. Alla fine è prevista una conferenza stampa
Beni Culturali, a rischio arte dell’Aquila, solo puntellamenti
Un anno e mezzo dopo il terremoto “non c’é stato praticamente nessun intervento di restauro per il patrimonio artistico dell’Aquila, solo puntellamenti”. Che ora, sono anche a rischio stabilità. Lo sostiene Gianfranco Cerasoli, segretario della Uil di settore e componente del Consiglio superiore dei beni culturali. Che punta il dito sugli interventi realizzati fino ad […]
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