Il WWF di Teramo ha inviato una nota al Presidente della Regione Abruzzo, al Presidente della Provincia di Teramo, a tutti i Sindaci dei Comuni della Provincia di Teramo, al Commissario Straordinario ATO 5 Teramo, al Presidente della Ruzzo Reti S.p.A., al Presidente del Consorzio B.I.M. del Vomano Tordino,ai Presidenti delle Comunità Montane teramane ed al Presidente dell’Unione dei Comuni della Val Vibrata, avanzando una proposta per intervenire concretamente e rapidamente sui corsi d’acqua teramani migliorandone la qualità.Esistono, e sono ormai adottati in tante realtà, sistemi “naturali” di depurazione, costituiti dai bacini di fitodepurazione e dalle fasce tampone boschive.Il primo sistema è utile sia a valle degli impianti di depurazione che in prossimità delle foci, per depurare le acque e creare, nel contempo, zone umide che favoriscano il ricrearsi dell’ambiente naturale fluviale, oltre a costituire casse di espansione in caso di piena (a tale scopo possono essere utilizzate anche cave dismesse con evidente vantaggio in termini di recupero del territorio).
Il secondo sistema, complementare al primo, permette di rinaturalizzare le sponde dei corsi d’acqua, intercettando gli inquinanti che provengono dai terreni adiacenti i fiumi, i torrenti ed i fossi, e va previsto in particolare in prossimità di detrattori ambientali al fine di mitigare gli impatti antropici, per creare una biomassa ipogea per la fitoestrazione di sostanze inquinanti, formare una cortina antipolvere in prossimità delle infrastrutture, sottrarre anidride carbonica e al tempo stesso produrre ossigeno ed in generale migliorare la qualità dell’aria, dei suoli e delle acque.
A tutti gli Enti, il WWF ha inviato una copia della pubblicazione “La depurazione naturale delle acque. I sistemi di fitodepurazione per il trattamento delle acque reflue”, curata da due esperti nazionali del settore, Giorgio Pineschi e Francesco Avolio, e realizzata dal WWF di Teramo.
“È indispensabile invertire una tendenza che porta i nostri fiumi a essere sempre più inquinati e sempre meno naturali”, dichiara Pino Furia, Presidente del WWF Teramo. “Si continua a far costruire insediamenti (residenziali e produttivi) in prossimità dei corsi d’acqua, si taglia la vegetazione spondale riducendo i fiumi a dei canali e privandoli della loro capacità autodepurativa, aumentano scarichi abusivi e captazioni non autorizzate. È inutile lamentarsi del danno all’immagine turistica che si ha quando accadono episodi come quelli di questa estate alla foce del Vibrata se non si fa niente per evitare le cause. Da decenni il Vibrata presenta enormi problemi ambientali e ogni anno il WWF rende noti i risultati negativi dei monitoraggi svolti dall’ARTA. Agli amministratori e agli operatori turistici rivolgiamo un appello: iniziamo da subito a lavorare per migliorare la situazione! Per il WWF se si vuole effettivamente tutelare il mare prospiciente la costa teramana, è necessario tutelare i corsi d’acqua che, oltre ad essere elementi ecologici essenziali per l’esistenza dell’uomo, della flora e della fauna, costituiscono un elemento fondamentale del paesaggio abruzzese. La loro valorizzazione e la loro tutela, anche attraverso la creazione di parchi fluviali, con percorsi naturalistici percorribili a piedi, in bici e a cavallo, non può che ripercuotersi positivamente sia sull’ambiente che sull’economia di tutta la Regione”.
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