“La spada di Damocle dell’indennizzo o del contributo, sui quali ancora a Roma ancora non si decide, dà il senso dell’incertezza che regna tra coloro che devono attuare la ricostruzione. Non sappiamo davvero come andare avanti”. E’ la denuncia del vice commissario per la ricostruzione e sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, su un argomento che definisce determinante per far partire la ricostruzione all’Aquila e nella zona del cratere. Il vice commissario dice di avere chiesto più volte a Roma di definire la natura del finanziamento da erogare ai cittadini per il recupero o la ricostruzione delle abitazioni danneggiate dal sisma: se la indicazione sarà indennizzo allora il cittadino potrà gestire direttamente l’affidamento dei lavori con una trattativa privata, se si tratterà di contributo scatteranno gli appalti ufficiali con bandi statali, sopra il milione di euro, e con bandi comunitari, al di sopra dei 5 milioni di euro. Si tratta di appalti cospicui che ci saranno per la cosiddetta ricostruzione pesante. Nell’uno o nell’altro caso, servirà chiarire molti aspetti della filiera. Cialente ha ancora ricordato che “in una situazione nella quale si naviga a vista” è molto preoccupato in particolare dal problema della macerie, dalla questione del pagamento degli espropri e dal fatto che manca una struttura per gestire i 4mila alloggi antisismici del progetto Case.
Cialente ha dubbi su come andare avanti
“La spada di Damocle dell’indennizzo o del contributo, sui quali ancora a Roma ancora non si decide, dà il senso dell’incertezza che regna tra coloro che devono attuare la ricostruzione. Non sappiamo davvero come andare avanti”. E’ la denuncia del vice commissario per la ricostruzione e sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, su un argomento che definisce […]
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