“Sono assolutamente d’accordo che si debba dare più spazio alla prevenzione antisismica e sono convinto che questo passo si faccia attraverso una crescita culturale collettiva”. Sono le parole pronunciate all’Aquila dal vice capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli, già prefetto del capoluogo abruzzese, al convegno “Terremoto, emergenza, ricostruzione”, nell’ambito del meeting nazionale della solidarietà dell’Anpas. “Se non si prende tutti coscienza che il modo migliore per limitare i danni o mitigare i rischi è fare una prevenzione seria, che attiene alla preparazione della gente, non si va avanti” ha detto. Gabrielli ha anche ricordato i “passi da gigante” fatti dall’Italia dal 1982, anno della costituzione del Dipartimento della Protezione Civile. “Oggi – ha aggiunto – abbiamo strutture come quelle del volontariato organizzato che nessun altro ha. Il mio auspicio è che si discuta, si approfondisca, ci si confronti, ma sempre nell’ottica di fare tesoro delle cose positive che sono state costruite e senza voler distruggere o rendere vano il percorso fatto fino a oggi”. Sollecitato in merito allo sciame sismico in atto nell’area dei monti Reatini, Gabrielli ha detto che l’attenzione deve essere per l’intero Paese. “C’é lo sciame sismico in Abruzzo, ma ieri c’é stata una scossa a Foggia e sono state registrate scosse in Umbria. La condizione riguarda il Paese nella sua totalità. E’ chiaro che all’Aquila – ha concluso – c’é una ferita aperta e la sensibilità è maggiore”.
Gabrielli, per prevenzione serve cultura collettiva
“Sono assolutamente d’accordo che si debba dare più spazio alla prevenzione antisismica e sono convinto che questo passo si faccia attraverso una crescita culturale collettiva”. Sono le parole pronunciate all’Aquila dal vice capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli, già prefetto del capoluogo abruzzese, al convegno “Terremoto, emergenza, ricostruzione”, nell’ambito del meeting nazionale della solidarietà dell’Anpas. […]
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