A San Pietro Vernotico (Br) lo ricorderanno indaffaratissimo, con l’abito talare un pò sporco di cemento, impegnato a costruire la Chiesa di San Giovanni Bosco e l’annesso teatro. Don Pietro Cocciolo, sacerdote da una parte, ma anche un umile “operaio” nella vigna del Signore dall’altro.
Anima e promotore dell’Istituto Tecnico Commerciale ” Nicola Valzani”, come ricorda Pasquale Sanasi, l’attuale dirigente. ” La scuola nacque nel 1966, con una sola classe, come distaccamento dell’ITC Marconi di Brindisi. Don Pietro era il vero motore propulsore della scuola; era il fiduciario e rappresentava il punto di riferimento assoluto non solo per il personale scolastico, ma per gli alunni e per le loro fa famiglie. Nel 1978 la scuola divenne autonoma e Don Pietro diventò vice-preside, ruolo che svolse affianco a me che ero allora un collaboratore. Era sempre presente – continua Pasquale Sanasi – ed ha sempre amato la scuola, prodigandosi per essa senza riserve fino all’inizi degli anni ’90 quando andò in pensione.”
Sempre disponibile, pronto ad accogliere tutti. Il paese ama pensare a Don Pietro come un prete che ha saputo raccogliere l’invito di Gesù all’Ultima Cena. Non solo amava l’ Eucaristia, ma la faceva amare. Ai ragazzi che voleva non spettatori, ma partecipi; aveva un bel gruppo di chierichetti e teneva molto al coro dei cantori e strumentisti. Bravo predicatore in chiesa e insegnante a scuola, si distingueva per chiarezza, brevità e incisività nelle omelie, condite da quel senso di umorismo cristiano, con cui sapeva catturare l’attenzione.
Una grande capacità di relazione lo distingueva, per Don Pietro fare Oratorio, come fare il parroco, significava parlare con le persone, avere tempo per ascoltare i loro problemi, lasciarsi coinvolgere da ciò che ascoltava. Don Pietro, cordiale e autorevole, tradizionale e aggiornato, generoso e povero, coerente con ciò che insegnava e poco appariscente.
Nato a Torchiarolo (BR) il 24 giugno del 1928. Ora che se n’è andato, il paese è un pò più solo.
Perché Don Pietro, pur avendo sempre tenuto un profilo basso, ha sempre operato per il bene della comunità che gli era stata affidata.
Ha saputo mettere da parte alcuni suoi talenti, in nome di quella che probabilmente ha sempre percepito come prima vocazione, l’umiltà e il servizio. Il suo essere coerente e testimone vero fino in fondo, soprattutto nell’impegno sociale. Nei suoi pensieri c’è sempre stato oltre alla costruzione della Parrocchia e del Teatro, il grande sogno di realizzare un pensionato per anziani.
Il paese tutto ringrazia Don Pietro Cocciolo per il singolare impegno ed esempio che ha saputo trasmettere.
Il Sindaco Avvocato Pasquale Rizzo ha proclamato lutto cittadino per il giorno 19 settembre 2010 dalle ore 17,30 alle ore 18,30 e comunque in concomitanza con lo svolgimento dei funerali che si terranno nella Chiesa di San Giovanni Bosco domenica 19 settembre 2010 dalle ore 17,30 e proseguiranno quindi per il cimitero di San Pietro Vernotico. Il primo cittadino lo ricorda come figura carismatica e vero esempio per molti.
“Si prova difficoltà a tracciare un percorso quando ci si trova innanzi a figure che, come Don Pietro che hanno rappresentato un pezzo di storia nel Paese. Il mio ricordo è antico avendo potuto raccogliere sin dall’infanzia tutti i messaggi positivi che Don Pietro ha sempre lanciato ponendo al centro delle sue iniziative la tutela e la valorizzazione del territorio. Abitando da ragazzo nei pressi della Chiesa di S. Antonio, è vivo il ricordo collegato alla frequentazione della Parrocchia, per poi ritrovarmi nuovamente Don Pietro come guida nella sua qualità di Preside dell’I.T.C. Marconi (così si chiamava l’’attuale ITC Valzani) vivendo in prima persona le sue battaglie per rendere autonomo l’Istituto; poi la realtà di San Giovani Bosco, il teatro, il pensiero agli anziani e tutto quello che ha dato nel corso della sua vita pensando al sociale. Il rigore unito alla comprensione, gli atti di generosità ed al contempo la sollecitazione ai cittadini ed alle Istituzioni a non pensare sempre al piccolo orticello, ma a guardarsi intorno per avere concretezza delle tante criticità. A volte – prosegue il Sindaco – con facilità si indicano persone come esempio da emulare, credo che non siano stati molti come Don Pietro, capaci di aver lasciato sul territorio segni tangibili e concreti non solo per aver dato dei modelli di riferimento a tanti coinvolgendo non poche generazioni, ma anche per aver realizzato strutture importanti patrimonio della collettività”.
“Si prova difficoltà a tracciare un percorso quando ci si trova innanzi a figure che, come Don Pietro che hanno rappresentato un pezzo di storia nel Paese. Il mio ricordo è antico avendo potuto raccogliere sin dall’infanzia tutti i messaggi positivi che Don Pietro ha sempre lanciato ponendo al centro delle sue iniziative la tutela e la valorizzazione del territorio. Abitando da ragazzo nei pressi della Chiesa di S. Antonio, è vivo il ricordo collegato alla frequentazione della Parrocchia, per poi ritrovarmi nuovamente Don Pietro come guida nella sua qualità di Preside dell’I.T.C. Marconi (così si chiamava l’’attuale ITC Valzani) vivendo in prima persona le sue battaglie per rendere autonomo l’Istituto; poi la realtà di San Giovani Bosco, il teatro, il pensiero agli anziani e tutto quello che ha dato nel corso della sua vita pensando al sociale. Il rigore unito alla comprensione, gli atti di generosità ed al contempo la sollecitazione ai cittadini ed alle Istituzioni a non pensare sempre al piccolo orticello, ma a guardarsi intorno per avere concretezza delle tante criticità. A volte – prosegue il Sindaco – con facilità si indicano persone come esempio da emulare, credo che non siano stati molti come Don Pietro, capaci di aver lasciato sul territorio segni tangibili e concreti non solo per aver dato dei modelli di riferimento a tanti coinvolgendo non poche generazioni, ma anche per aver realizzato strutture importanti patrimonio della collettività”.
Luisa Stifani
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