Sciopero sospeso e trattativa per il rinnovo del contratto collettivo prolungata fino al 30 novembre. Questo l’accordo trovato dai rappresentanti della Lega di Serie A e l’Assocalciatori al termine del quarto incontro in Federcalcio. La minaccia dell’Aic di bloccare il massimo campionato italiano resta pero’ sul tavolo, e scattera’ automaticamente se nei prossimi due mesi le parti non dovessero trovare l’intesa. Per questo, la strada che dovra’ portare all’attesa fumata bianca avra’ la vigilanza super partes del presidente della Figc, Giancarlo Abete, che si fara’ garante affinche’ non ci siano “forzature o imposizioni”.
“La nostra volonta’ e’ sempre stata quella di giocare – ha spiegato il presidente dell’Assocalciatori, Sergio Campana, al termine dell’ennesimo lungo faccia a faccia in Figc – Abbiamo trovato un accordo su sei punti, mentre su fuori rosa e trasferimenti forzati da parte nostra non c’e’ margine di discussione. Su questi due temi Abete si e’ reso garante e la Lega dovra’ fare un passo indietro. Ma noi non intendiamo revocare lo sciopero, restera’ sospeso fino al 30 novembre e scattera’ automaticamente nel caso non si dovesse giungere a una risoluzione”. La prima data utile sarebbe quella relativa alla 15/ma giornata, in programma il 5 dicembre.
I punti su cui Lega e Aic hanno trovato un’intesa di massima, da trascrivere adesso nero su bianco, sono quelli relativi alla flessibilita’ della retribuzione, (una parte variabile e una fissa), alla tutela sanitaria (il medico cui i giocatori vorranno affidarsi fuori dallo staff societario dovra’ essere di comprovata capacita’ professionale), all’attivita’ extracalcistica, alle multe, all’aumento dei minimi salariali e delle assicurazioni. Inoltre l’Aic ha ottenuto lo spostamento da Milano a Roma (in Federcalcio) dei collegi arbitrali e della sede dove andranno depositati i contratti sottoscritti con i calciatori (non piu’ in Lega).
Non uno spostamento di sede, ma di date, e’ poi quello che l’Assocalciatori e’ riuscito a strappare alla controparte: la 18/ma giornata di Serie A, inizialmente in programma per il 6 gennaio, si giochera’ infatti il 22 dicembre e, dopo la sosta natalizia, si tornera’ in campo il 9 gennaio. “Non era una questione di ferie piu’ o meno lunghe – ha sottolineato Campana, affiancato nella trattativa dal suo vice, Leonardo Grosso, dal segretario generale Gianni Grazioli e dal legale dell’Aic, Umberto Calcagno – ma semplicemente la necessita’ di garantire viaggi meno stressanti ai tanti giocatori stranieri del nostro campionato”.
L’anticipo della 18/ma giornata dovra’ adesso essere formalizzato dalla prossima assemblea della Lega di Serie A. “Penso non ci saranno problemi a spostare la data – ha ammesso il presidente della Lega, Maurizio Beretta – e credo che il 22 dicembre sia il giorno giusto per evitare accavallamenti con altri impegni gia’ fissati”. Il numero uno di via Rosellini, che ha partecipato all’incontro col presidente della Lazio, Claudio Lotito, e gli avvocati Briamonte e Stincardini, si e’ poi detto soddisfatto del risultato odierno: “La sospensione dello sciopero era l’obiettivo che ci eravamo posti. Adesso proseguiremo a lavorare per altri due mesi, anche se ci sarebbe tempo fino alla finestra di mercato di gennaio, con l’obiettivo di trovare un accordo complessivo per l’equilibrio del calcio italiano”.
Sulla possibilita’ che entro il 30 novembre non si riesca a raggiungere un’intesa, Beretta ha quindi puntualizzato: “Guardando alla qualita’ del lavoro fatto in pochi giorni e al lasso di tempo che ci troviamo davanti, credo che l’accordo sia scontato. Abete figura di garanzia? Il presidente federale ha una responsabilita’ molto chiara nel voler portare avanti il lavoro, pero’ la responsabilita’ vera e propria e’ delle parti”. Nonostante i passi in avanti evidenti nella trattativa, Beretta ha comunque voluto confermare che la mossa dell’Aic di proclamare lo sciopero ancor prima di sedersi a un tavolo “e’ stata una forzatura immotivata. Ma, come dice il vecchio adagio, non tutto il male vien per nuocere. I tempi stretti hanno impresso un’accelerata decisiva. Sembrava di essere sull’orlo di un conflitto insanabile e invece l’intesa e’ stata quasi raggiunta”.
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