Il Mia Casa è da mesi e mesi che chiede alle massime Istituzioni regionali di “esporre pubblicamente” quali e quanti siano stati gli eventuali ostacoli che sino ad ora hanno impedito la “progettazione, programmazione, ricostruzione e messa in sicurezza antisismica” della Edilizia Residenziale Pubblica Regionale e Comunale, sia quella classificata A, B e C assegnata all’ATER e sia quella classificata E ed F assegnata dal Commissario Chiodi e dal Vice Commissario Cialente al Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche Abruzzo-Lazio-Sardegna.Non è infatti più accettabile che, nonostante le risorse finanziarie pari rispettivamente a 107 milioni di euro per gli interventi da effettuarsi sugli immobili di proprietà dell’ATER ed a 43 milioni di euro per gli interventi da porre in essere sugli alloggi di proprietà dei Comuni, a 17 mesi dal terremoto gli interventi non siano stati ancora iniziati.
E’ noto, tra l’altro, che sono stati proprio il Presidente della Regione Abruzzo e il Sindaco dell’Aquila ad avere deciso autonomamente e unilateralmente di avvalersi, in qualità di soggetto attuatore “unico”, del Provveditorato interregionale alle opere pubbliche, il quale, pur potendo provvedere con i poteri straordinari e di emergenza della Protezione Civile, d’intesa con i Sindaci dei Comuni interessati, non lo ha fatto.
Il Mia Casa ha “anche” inoltrato al Consiglio una articolata e precisa “Proposta di Legge Regionale”, ed ha ha chiesto ripetutamente al Consiglio stesso l’approvazione, comunque, di una “Legge ad hoc” sulla ricostruzione, riparazione e messa in sicurezza antisismica” della edilizia residenziale pubblica che, per competenza costituzionale, attiene proprio e direttamente alla Regione Abruzzo.
L’intervento legislativo, di indirizzo e di controllo del Consiglio regionale doveva essere “immediato, tempestivo e preciso” sin dai primi giorni dopo il 6 aprile 2009 con un impegno “unitario e solidale” che il Mia Casa ha chiesto e sollecitato con forza e determinazione in “tutte” le sedute del Consiglio regionale svoltesi nei 17 mesi ormai trascorsi dal terremoto: purtroppo fino ad oggi l’appello e le iniziative “istituzionali e legislative” degli Inquilini non sono state “accolte”.
Così, nonostante gli “annunci” di sedute straordinarie del Consiglio sulla “ricostruzione post terremoto e degli alloggi pubblici ATER” che si concludono sempre con un nulla di fatto “anche e proprio” per mancanza dell’atto di indirizzo e controllo e del provvedimento legislativo da approvare e rendere esecutivi, le migliaia di famiglie ancora sfollate ne stanno pagando, e ne subiranno per anni, tutte le più dirette e gravi conseguenze.
Purtroppo, ciò che sta accadendo in queste ore dentro e fuori al Consiglio regionale ne è la drammatica dimostrazione e, per quanto emerge dagli eventi e dai comportamenti, sembra che né la maggioranza e né l’opposizione riescano a trovare “dal basso” e ad avere “dall’alto” la forza “istituzionale e legislativa” per “partecipare e contribuire” alla ricostruzione dell’Aquila e della stessa Regione Abruzzo, la quale, per tanti aspetti e circostanze, risulta anch’essa fortemente terremotata sul piano della “questione morale”, irresponsabilmente sottovalutata e spesso ignorata e negata dalla maggior parte delle “Istituzioni ed Enti Locali”, delle forze politiche, sociali, economiche e sindacali.
Pio Rapagnà – Coordinatore Mia Casa d’Abruzzo
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