L o scorso 5 ottobre, a Viterbo, presso la sede del “Centro di ricerca per la pace”, si e’ svolto un incontro di riflessione, di organizzazione e di studio nell’ambito di un percorso di formazione e iniziativa nonviolenta.
La prima parte della riunione e’ stata dedicata all’l’iniziativa in corso in difesa dei beni ambientali e culturali e per il diritto alla salute della popolazione di Viterbo, e per l’istituzione del “parco naturalistico, archeologico e termale del Bulicame”.La seconda parte e’ stata invece dedicata alla prosecuzione del lavoro organizzativo a supporto della realizzazione dell’inchiesta giornalistica in corso sul tema “La nonviolenza oggi in Italia” (le interviste dell’inchiesta vengono via via pubblicate sul notiziario telematico quotidiano “La nonviolenza e’ in cammino” e sono consultabili in rete dalla pagina web http://lists.peacelink.it/nonviolenza/ ). Si è poi stabilito che il Centro, il prossimo 4 novembre, anniversario della fine della I° Guerra Mondiale, organizzerà una manifestazione per commemorare, nel silenzio e nel dolore, tutte le vittime di tutte le guerre, dichiarare il diritto e il dovere di ogni essere umano come delle istituzioni di operare affinche’ mai piu’ si facciano guerre, denunciare l’oscenita’ dei festeggiamenti della guerra e dei suoi apparati da parte dei poteri militari e politici che nuove guerre e nuove stragi preparano. La cerimonia sara’ austera, composta, meditativa, silenziosa: come e’ giusto quando si rivolge il pensiero ad esseri umani defunti, e massime quando si rivolge il pensiero ad esseri umani assassinati.
Essa consistera’ nella deposizione di un omaggio floreale e in una meditazione silenziosa.
Essa attestera’ l’impegno morale e civile di opporsi a tutte le guerre, che – come disse con espressione indimenticabile Mohandas Gandhi – sono sempre omicidi di massa.
La cerimonia si svolgera’ in un orario scelto anche per demarcare la distanza temporale e morale dalla oscena festa di esaltazione della guerra e dei suoi apparati che alcune ore dopo, in guisa di effettuale profanazione del riposo delle vittime, si terra’ da parte dei comandi militari e politici.
La cerimonia austera e silenziosa delle persone amanti della pace e addolorate per tutte le vittime delle guerre, contrapporra’ visibilmente il silenzio del lutto e della fraternita’ e sororita’ umana, alla retorica e al frastuono degli osceni festeggiamenti “necrofili e insensati” (per usare le parole di Miguel de Unamuno) che poche ore dopo saranno esibiti da quegli stessi comandi politici e militari che la morte delle vittime di tutte le guerre festeggiano con l’esaltare la guerra ed i suoi esiti e i suoi apparati, e che prolungano il crimine della guerra preparando, promuovendo, avallando ed eseguendo nuove guerre omicide e onnicide.
Il Centro di ricerca per la pace non partecipera’ ai cinici ed offensivi festeggiamenti della morte e delle stragi organizzati dai comandi militari e politici, e denuncia con cio’ come quelle lugubri e irresponsabili parate siano scherno malvagio e orribile umiliazione per le vittime della guerra, simbolico ucciderle ancora una volta.
Il Centro di ricerca per la pace chiama tutte le persone di volonta’ buona ad essere costruttrici di pace, ed in particolare chiama tutti i cittadini italiani, e quindi anche tutte le istituzioni italiane, al rispetto piu’ rigoroso della legalita’ costituzionale, fondamento del nostro ordinamento giuridico e presidio delle nostre comuni liberta’ e dei diritti di tutti quanti nel nostro territorio si trovino. E’ la Costituzione della Repubblica Italiana che reca all’art. 11 il principio fondamentale, e il valore supremo, espresso con le lapidarie parole “L’Italia ripudia la guerra” e nel ricordo di contenuti come “Ogni vittima ha il volto di Abele” (Heinrich Boell) e, soprattutto: “L’Italia ripudia la guerra” (art. 11 della Costituzione della Repubblica Italiana).
Carlo Di Stanislao
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