Granach ed il femminimo rinascimentale in mostra a Roma

Nella storia dell’arte,  Lucas Cranach il Vecchio, medico, pittore e proprietario di un bordello,  è forse maggiormente noto come amico e partigiano di Lutero, con il quale ha gettato le basi di un’ iconologia protestante. Ma Cranach, a capo di un grande ed attivissimo atelier nella città di Wittenberg, introduceva nella pittura tedesca anche altri […]

Nella storia dell’arte,  Lucas Cranach il Vecchio, medico, pittore e proprietario di un bordello,  è forse maggiormente noto come amico e partigiano di Lutero, con il quale ha gettato le basi di un’ iconologia protestante. Ma Cranach, a capo di un grande ed attivissimo atelier nella città di Wittenberg, introduceva nella pittura tedesca anche altri soggetti, soprattutto una nuova imagerie del nudo, dell’erotico, nonché dei temi umanistici ed una ritrattistica particolarmente incisiva ed innovativa. Dal 15 ottobre 2010 fino al 13 febbraio 2011 la Galleria Borghese propone per la prima volta al pubblico italiano la figura e l opere di Lucas Cranach il Vecchio, massimo esponente, assieme a Albrecht Durer, della rinnovata pittura tedesca del 1500. La mostra intende dare un’immagine complessiva della produzione artistica del pittore rinascimentale, artista di corte e innovatore, legato alle tradizioni fiamminghe ma contaminato anche dalle novità figurative italiane. “Lucas Cranach. L’altro Rinascimento” è curata dal Prof. Bernard Aikema, storico dell’arte tra i massimi studiosi dell’artista tedesco, e da Anna Coliva, Direttrice della Galleria Borghese, promossa dalla Soprintendenza Speciale PSAE per il Polo Museale della Città di Roma e organizzata da Mondo Mostre. La mostra permetterà al pubblico di vedere dal vivo qualcosa come 45 capolavori provenienti da quelli che sono i maggiori musei europei ed internazionali; l’artista fu difatti pittore di corte ma anche fortemente innovatore, legato alle tradizioni fiamminghe ma al tempo stesso fortemente contaminato ed influenzato dalle novità figurative provenienti dall’Italia. La mostra punta difatti proprio a questo, ovvero al rapporto che intercorre tra questa importante figura di artista e l’arte rinascimentale italiana dell’epoca in questione. La mostra si articola in sette sezioni spaziando tra L’arte della corte e il potere delle donne, la sensualità femminile e l’immagine della religione, i volti delle persone e la presentazione dell’artista, toccando anche l’invenzione grafica con circa dieci xilografie.  Tra le opere esposte  Adamo ed Eva , Il Giudizio di Paride, Il Suicidio di Lucrezia, la Venere del 1532.

Carlo Di Stanislao

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