C’é Belluno in testa alla classifica nazionale dei comuni virtuosi per il loro stato di salute ambientale: sul podio poi Verbania e Parma, mentre la ‘maglia nera’ va a Palermo, Crotone e Catania che occupano gli ultimi tre posti. E se Milano “soffre” per la qualità dell’ aria, Palermo, Napoli e Roma devono gestire una “emergenza ambiente”. E’ quanto emerge dai dati della 17/a edizione di Ecosistema urbano, annuale ricerca di Legambiente, Ambiente Italia e Sole 24Ore, presentato in Palazzo Vecchio a Firenze. Oltre ai riconoscimenti per le città prime in classifica, anche una menzione speciale per L’Aquila. Belluno, seconda nel 2009, quest’anno spicca su tutti per qualità dell’aria, raccolta differenziata, numero di passeggeri del trasporto pubblico locale. Nella ‘top ten’, dopo le tre sul podio, ci sono Trento, Bolzano e Siena, La Spezia, Pordenone, Bologna e Livorno. Nel dossier si denuncia che nelle grandi città “é di nuovo allarme ambientale”: con l’unica eccezione di Torino, infatti, tutti i centri urbani con più di mezzo milione di abitanti vedono peggiorare il loro stato di salute. A Milano, si spiega, “tira veramente una pessima aria”, in particolare per le concentrazioni di ozono: 60 giorni di superamento, mentre erano 41 l’anno precedente. E se Napoli e Palermo “soccombono” sotto i cumuli di rifiuti abbandonati nelle strade, “incapaci” di intraprendere un sistema di raccolta differenziata efficace, a Roma i cittadini “patiscono” gli effetti dannosi di una “mobilità scriteriata, con centro e periferie invase dalle auto private”. Nello studio si evidenzia che i “grandi centri sono in caduta libera” (tranne Torino, appunto, passato dalla 77/a alla 74/a posizione): Genova è 32/a (era 22/a lo scorso anno), Milano 63/a (era 46/a), Roma 75/a era 62/a), Napoli 96/a (era 89/a), Palermo 101/a (era 90/a). In fondo alla classifica c’é un ‘predominio’ delle città del mezzogiorno: tra gli ultimi 20 comuni solo la ligure Imperia (93/a) rimane a rappresentare il settentrione. ‘Ecosistema urbano’ realizza ogni anno la classifica attraverso questionari rivolti ai 103 comuni capoluogo di provincia e sulla base di informazioni basate su 125 parametri ambientali (tra gli indicatori, ad esempio, Pm10, rete idrica, aree verdi, consumi elettrici domestici, rifiuti) per un totale di oltre 125 mila dati riferiti all’anno 2009. Nel complesso, nei comuni presi in esame, emergono difficoltà per isole pedonali, zone a traffico limitato, depurazione delle acque reflue, trasporto pubblico (ma crescono le immatricolazioni di automobili). In crescita, invece, ci sono la raccolta differenziata e la diffusione delle energie rinnovabili. I movimenti in classifica più visibili (in positivo e in negativo) riguardano i capoluoghi più piccoli del Belpaese. Balzano in avanti Oristano (dalla 74/a alla 22/a), Avellino (dall’80/a alla 29/a), Sondrio (dalla 73/a alla 35/a). “La vera emergenza nelle nostre città – ha dichiarato il presidente nazionale di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza – é rappresentata spesso dalla scarsa lungimiranza, dalla mancanza di coraggio e di modernità da parte di chi le governa. Perché se è vero che lo Stato investe pochissimo nelle infrastrutture per il trasporto pubblico urbano, questo non può diventare l’alibi per l’immobilismo delle grandi città”.
Rapporto Eco-Citta’, Belluno il piu’ virtuoso
C’é Belluno in testa alla classifica nazionale dei comuni virtuosi per il loro stato di salute ambientale: sul podio poi Verbania e Parma, mentre la ‘maglia nera’ va a Palermo, Crotone e Catania che occupano gli ultimi tre posti. E se Milano “soffre” per la qualità dell’ aria, Palermo, Napoli e Roma devono gestire una […]
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