I malati di Alzheimer nel mondo sono 25 milioni, solo in Italia si contano 600 mila malati e, visto che la popolazione dei Paesi occidentali ha una speranza di vita sempre più lunga, si prevede per il futuro un notevole aumento di persone affette da questa malattia. Il morbo di Alzheimer è diventato il terzo problema sanitario, dopo le malattie cardiache e tumorali. A porre l’accento sulla necessità di uno specifico intervento sette deputati del Pd, con in testa Luciana Pedoto, che hanno promosso una risoluzione invitando il governo a prevedere misure di prevenzione, cura e assistenza.
Secondo i numeri forniti dal rapporto mondiale Alzheimer, la demenza è un’emergenza sanitaria e sociale che non può essere ignorata dai governi nazionali, stante gli enormi oneri per le persone, le famiglie e le strutture sanitarie che questa comporta. I costi sociali di questa malattia sono elevatissimi proprio perché coinvolge i vari componenti della famiglia e, in Paesi come il nostro ? spiegano i parlamentari -, dove l’assistenza socio sanitaria dello Stato e delle regioni è carente o quanto meno non uniforme su tutto il territorio nazionale, il peso dell’Alzheimer, ma anche di molte altre patologie croniche e invalidanti, si riversa totalmente sull’ambito familiare. Proprio per questi motivi, i firmatari dell’atto ritengono che nel nostro Paese sia urgente migliorare i servizi creando una rete assistenziale intorno al malato e alla sua famiglia, che non li lasci soli ad affrontare il lungo e difficile percorso di malattia. Una rete territoriale che comprenda medico di famiglia, specialisti, centri di riferimento, assistenza domiciliare, centri diurni, ricoveri di sollievo e ricoveri definitivi.
La risoluzione punta quindi ad impegnare il governo a sviluppare più incisive politiche di sostegno alle famiglie all’interno delle quali ci sia un familiare affetto da patologie croniche e invalidanti ed, in particolare, per quelle famiglie al cui interno ci sia una persona affetta da demenza poiché, non esistendo al momento terapie farmacologiche efficaci, l’unico intervento è di tipo assistenziale. Inoltre, con l’atto si chiede l’impegno del governo per individuare le risorse economiche e gli strumenti giuridici necessari affinché in tutto il territorio nazionale vi siano servizi integrati di assistenza sanitaria e sociale che sostengano quindi non solo i malati ma anche coloro che se ne prendono cura, assumendo iniziative volte a definire, prima dell’entrata in vigore del federalismo fiscale, i livelli essenziali delle prestazioni sociali (Lep). Infine, la terza richiesta rivolta all’esecutivo riguarda la necessità di investire da subito nella ricerca assumendo iniziative volte ad aumentare le risorse per questa malattia al pari di quelle messe a disposizione per le malattie cardiache e oncologiche.
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