Hendri Dori Satoko, capo del governo regionale nella zona colpita, ha detto a Metro Tv che il bilancio attuale delle vittime è di 108 morti e 502 dispersi, a causa dell’onda di tsunami abbattutasi ieri sera sulla parte meridionale dell’isola di Sumatra, nel sud-ovest dell’Indonesia, in seguito a un terremoto di magnitudo 7,7 verificatosi 78 chilometri al largo dalla costa. La maggior parte delle costruzioni nel villaggio costiero di Betu Monga sono andate distrutte, ha detto un funzionario del dipartimento regionale della pesca. Risulta colpito gravemente anche il centro turistico di Macaronis, a Nord Pagai, famoso per il surf. A riferirlo sono gli ufficiali impegnati nelle operazioni di soccorso. L’epicentro del sisma è stato localizzato a 78 km a sud-ovest di Pagaiselatan Mentawai, a una profondità di 10 km sotto il livello del mare. Intanto, sempre in Indonesia ma sull’isola di Java, il vulcano Merapi, il più attivo della’arcipelago, ha iniziato ad eruttare. Da questa mattina sono gia’ state registrate 3 esplosioni accompagnate da nubi di fumo e ceneri che hanno raggiunto 1,5 km di altezza. Lo riferiscono le autorità locali che da lunedì hanno disposto l’evacuazione dei 19.000 residenti alle pendici del cono che raggiunge 2.914 metri. Mentre, poi, le autorità australiane hanno reso noto che dal momento del terremoto sono andati persi i contatti con un’imbarcazione che trasportava 8-10 turisti australiani, la Farnesina ha dichiarato che non vi sono italiani coinvolti. Come si ricorderà, nella stessa zona, nel dicembre 2004, uno tsunami causato da un terremoto di magnitudo superiore a 9 provocò la morte di oltre 226mila persone. Lo scorso 28 settembre, dopo un altro terremoto di magnitudo 7,4 nella provincia di Aceh, si lanciò un altro allarme tsumani, poi, fortunatamente rientrato.
Carlo Di Stanislao
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