Dopo la Gran Bretagna e gli Stati Uniti, anche la Francia ha deciso di sospendere i voli cargo provenienti dallo Yemen. Lo ha reso noto la Direzione generale dell’Aviazione civile (Dgca) francese, chiarendo che la decisione è arrivata dopo la scoperta dei due pacchi bomba a Dubai e in Inghilterra. Nello Yemen, intanto, le autorità hanno chiuso gli uffici delle società di spedizioni FedEx e Ups della capitale Sana’a. Intanto, stamani, è scattato in Grecia un nuovo allarme quando un plico con esplosivo a basso potenziale e diretto all’ambasciata messicana di Atene è detonato nella sede di un corriere espresso ferendo leggermente un’impiegata. L’antiterrorismo è intervenuto tempestivamente e un secondo pacchetto, diretto all’ambasciata d’Olanda, è stato individuato prima che esplodesse presso un altro corriere. Due persone armate sono state fermate,grazie ad un identikit, in possesso di altri due plichi bomba, uno per Sarkozy e uno per l’ambasciata belga. L’Eliseo ha risposto con un ‘no comment’ alla notizia, mentre una fonte della polizia greca raggiunta dalla France Presse ha spiegato che il pacchetto “non avrebbe mai potuto raggiungere” il suo destinatario. Secondo quanto ha detto all’Ansa il portavoce della polizia Takis Papapetropoulos, sospetti concreti gravano sul gruppo armato insurrezionalista ‘Cospirazione dei nuclei di fuoco’, autore di numerosi attentati e del quale i due arrestati farebbero parte. La prima esplosione, avvenuta mentre la giovane impiegata manipolava il plico, sarebbe verosimilmente collegata alla recente uccisione di un anarchico da parte della polizia messicana. Il plico per Sarkozy sarebbe invece dovuto alla repressione della protesta in Francia contro le riforme. Ma se i destinatari dei plichi sono tutti paesi stranieri, la polizia non sottovaluta la circostanza secondo cui gli attentati sono coincisi oggi con la convocazione in un tribunale della capitale della compagna di Costas Gournas uno dei capi del principale gruppo armato greco, Lotta Rivoluzionaria (EA), arrestato lo scorso aprile. Da ieri, poi, anche l’Italia ha chiuso i cieli ai voli cargo provenienti dallo Yemen. Andrea Margelletti, presidente del Centro Studi Internazionali, ha spiegato a Adnkronos, che l’assenza di un potere centrale forte, incessanti conflitti tribali, confini porosi attraverso i quali e’ possibile fare entrare e uscire uomini, armi, esplosivi è il ‘mix’ che rende lo Yemen uno dei santuari preferiti della rinnovata minaccia jihadista. Li’, favoriti anche dalla protezione ricevuta dalle tribu’ in conflitto con il governo centrale, i combattenti di Al Qaeda avrebbero trovato terreno sicuro per le loro azioni. “La controffensiva antiterrorismo, senza un controllo del territorio, e’ molto difficile, nonostante le azioni di commando e con i Predator”, spiega ancora Margelletti riferendosi alle operazioni che partono dalla ex base francese di Djibouti, ora impiegata dalle forze Usa.
Comunque, conclude Margelletti, “oggi ci troviamo a celebrare un successo, poiche’ l’intelligence e’ stata in grado di scoprire per tempo l’esistenza di questi pacchi esplosivi”.
Carlo Di Stanislao
Lascia un commento