Secondo APCcom la maggiora parte dei quartieri colpiti sono sciiti, fra cui Sadr City dove sono morte 21 persone, ma anche dei quartieri sunniti sono stati colpiti da colpi di mortaio ed autobombe. Pattuglie di polizia girano in diversi quartieri invitando le persone in strada a tornarsene a casa. A Baghdad vige il coprifuoco, dopo che 11 o 13 autobombe sono esplose in diversi luoghi della città, causando la morte di 63 persone e il ferimento di altre 285 (ma il bilancio è ancora parziale). Attualmente, nessuna organizzazione ha rivendicato la responsabilità degli attacchi. Le autorità irachene hanno annunciato l’apertura di un’inchiesta per “individuare le responsabilità” tra le file degli stessi organi di sicurezza. Poco lontano, dalla cattedrale di Nostra Signora del Soccorso, nel quartiere di Karrada, dove due giorni fa si era consumato l’eccidio perpetrato da sedicenti mujaheddin di al Qaida, la chiesa caldea di San Giuseppe era oggi gremita di fedeli, accorsi a centinaia per assistere alle esequie di parte delle vittime del più sanguinoso attacco lanciato contro i cristiani d’Iraq dalla deposizione del regime nel 2003. Fonti del ministero dell’Interno hanno riferito un bilancio definitivo di 46 fedeli uccisi (tra cui i due preti di 27 e 32 anni), oltre a sette agenti dei reparti speciali iracheni e cinque assalitori morti.
Carlo Di Stanislao
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