A poco più di metà Legislatura, il sistema criminale mafioso in Italia è finalmente quasi in ginocchio grazie all’azione politica del Governo Berlusconi. Manca poco per raggiungere un obiettivo epocale che passerà sicuramente alla Storia della Repubblica.Le operazioni della Magistratura e delle Forze dell’Ordine contro le mafie, dimostrano il volto positivo della Politica del Fare che ha deciso di scrollarsi di dosso la spazzatura criminale accumulata in 150 anni di non-Stato in molte zone del nostro territorio. Nel momento in cui giornali, televisioni, internet, zombi ed opposizioni varie vecchie e nuove continuano a produrre colate di fango piroclastico e sterili polemiche a ritmi parossistici, sferrando un micidiale attacco a parole come: fedeltà, giuramento, testimonianza e verità, disegnando un volto difforme del Belpaese, proprio oggi, quando tutto sembra oscuro e incerto, la lotta contro tutte le mafie assume un significato storico grazie ai risultati acquisiti dal Governo. Dopo il successo del primo pacchetto sicurezza voluto dal Ministro Roberto Maroni che è riuscito a bloccare il flusso dei clandestini e che ha portato a una notevole diminuzione nelle nostre città dei reati comuni, con il secondo pacchetto sicurezza s’interviene ancora con nuove norme per contrastare la violenza negli stadi, per sfruttare al meglio gli ingenti beni confiscati e sequestrati alle cosche mafiose a favore delle Forze dell’ordine.
Il pacchetto sicurezza, presentato dal ministro dell’Interno Maroni, contiene diverse misure: dall’allontanamento coatto dei cittadini comunitari, alla possibilità di rimpatrio per prostituzione in strada, al potenziamento dell’Agenzia per i beni confiscati alle mafie, fino all’arresto in “flagranza differita” per i responsabili di incidenti durante le partite di calcio. Il pacchetto è articolato in due distinti provvedimenti: un decreto legge e un disegno di legge. Il nuovo pacchetto prevede una maggiore forza dei Sindaci in tema di sicurezza attraverso il loro potere di ordinanza: il prefetto dispone il concorso delle Forze di polizia per assicurare l’attuazione delle ordinanze in materia di sicurezza urbana. Sarà rafforzata l’Agenzia per i beni confiscati alle mafie, che potrà autofinanziarsi mettendo a reddito una parte de beni confiscati. Ciò consentirà l’aumento delle risorse umane e finanziarie per aprire nuove sedi regionali. Sull’allontanamento dei comunitari Maroni ha spiegato che “c’è una norma europea la 38 del 2004, che prevede che se un cittadino dell’Unione europea vuole risiedere stabilmente in un paese oltre i 90 giorni deve rispondere a determinati requisiti e cioè avere un lavoro, un reddito e un’idonea abitazione. La violazione non è oggi sanzionata e dunque noi introduciamo una sanzione che è l’invito ad allontanarsi” per il cittadino comunitario. Se questo invito non viene rispettato, “è prevista l’espulsione del cittadino comunitario per motivi di ordine pubblico”. La norma è stata inserita nel disegno di legge e non nel decreto legge perché il Governo ha voluto “notificare la proposta alla Comunità europea per sapere se la Commissione è d’accordo o meno”. Il provvedimento varato dal Governo integra le norme sulla sicurezza e realizza l’impianto sanzionatorio per garantire il rispetto delle regole sulle espulsioni dei cittadini comunitari che non hanno diritto a restare sul nostro territorio. Le norme varate dal Consiglio dei Ministri del 5 novembre 2010 nel decreto-legge recante misure urgenti in materia di sicurezza, prevedono interventi sulla tracciabilità dei flussi finanziari negli appalti pubblici, misure che rafforzano la sicurezza degli impianti sportivi e di quanti li frequentano, potenziano il contrasto alla criminalità ed aumentano l’attività dei Sindaci sulla sicurezza urbana. Sono state rafforzate le norme introdotte con il “Piano straordinario contro le mafie” attraverso disposizioni interpretative, attuative e di chiarimento. Le norme, relative a misure per gli impianti sportivi, sono indispensabili ed urgenti per la sicurezza degli eventi sportivi nazionali e internazionali. Ad ulteriore garanzia della sicurezza degli impianti e della loro fruibilità, le norme prevedono sanzioni pecuniarie alle società sportive che utilizzino un numero minore di steward di quanto previsto. Proprio agli steward sono estese le forme di tutela già previste ai pubblici ufficiali in servizio in occasione di eventi sportivi, in caso di aggressioni e di gravi lesioni personali. Viene reintrodotto il cosiddetto arresto in flagranza differita che consente il fermo di chi commette reati nel corso di eventi sportivi, entro 48 ore dalla manifestazione, grazie alle riprese video. Per quanto concerne il contrasto e la lotta alla criminalità organizzata, le norme approvate ne rafforzano e focalizzano gli strumenti, oltre a sostenere l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati, implementano la cooperazione internazionale delle Forze di polizia ed il loro scambio operativo. Il Governo ha esteso l’accesso al Fondo di rotazione per le vittime dei reati di tipo mafioso anche alle Associazioni con finalità di contrasto alla criminalità organizzata, al racket e all’usura. La sicurezza urbana viene rafforzata grazie all’azione dei Sindaci: il Prefetto disporrà il concorso delle Forze di polizia per assicurare l’attuazione delle ordinanze in materia. In più, è prevista la possibilità di applicare misure di prevenzione (foglio di via…) anche per chi esercita la prostituzione violando le ordinanze dei Sindaci. In tema di immigrazione viene prevista una delega al Governo per nuove definizioni delle procedure del permesso di soggiorno; viene introdotta l’espulsione del cittadino comunitario per motivi di ordine pubblico, se questi permane sul territorio nazionale in violazione di quanto prevede la Direttiva 38/2004 sulla libera circolazione dei cittadini comunitari. Si avvia la nuova Carta di identità elettronica per tutti i cittadini, sin dalla nascita: uno strumento di identificazione che risponde agli standard internazionali di sicurezza, perfezionando la fase di sperimentazione durata circa dieci anni. Infine, pur mantenendo adeguati standard di sicurezza, è previsto il superamento delle restrizioni al libero accesso alla rete WiFi. Roberto Maroni si sta dimostrando un ministro degli Interni di chiara capacità ed efficacia. Il Premio internazionale “Giovanni Falcone Paolo Borsellino 2010”, assegnato dall’Università Carlo Cattaneo di Castellanza al Ministro dell’Interno Maroni, è il giusto riconoscimento all’azione che sta portando avanti. Un importante riconoscimento a chi combatte le mafie con i fatti. La sezione speciale del Premio dedicato ai due magistrati Falcone e Borsellino, annualmente viene conferita a personalità delle istituzioni, della vita sociale e della cultura, che si siano distinti nella diffusione della cultura della legalità, della giustizia e della pace. E i numeri di questi due anni di reggenza Maroni del Viminale dicono che, a giugno 2010, sono state arrestate 5.835 persone (+48% rispetto al governo precedente), di cui 384 erano latitanti e 25 nell’elenco dei trenta latitanti più pericolosi. Ma c’è di più: circa dodici miliardi di beni sequestrati e confiscati alle organizzazioni mafiose, due dei quali già finiti nel Fondo unico di Giustizia e all’Agenzia nazionale per i beni confiscati che provvede a destinarli a scopi sociali. L’azione del Governo, testimonia che davvero il clima è cambiato nella lotta alle mafie sul territorio. Perché perseguire le associazioni criminali, le loro mille ramificazioni, significa anche scoprire che le mafie oggi non sono solo lontane anni luce dagli stereotipi del picciotto di campagna con la coppola in testa e la doppietta in spalla, ma dimostrano una duttilità, un metamorfismo, un’adattabilità e una permeabilità tali da inquinare il sistema economico sano dell’Italia. Una capacità da scardinare sul nascere. Ed è proprio questa la sfida che ora attende Magistrati, Forze dell’ordine e ministero dell’Interno: raggiungere la criminalità organizzata sui nuovi fertili terreni che sta occupando sul territorio, per salvare e valorizzare le attività economiche sane. Inseguire e braccare le mafie anche in luoghi insoliti, come il Nord produttivo e nelle nuove frontiere economiche dell’energia pulita, significa tagliare loro le gambe visto che le imprese sono drammaticamente permeabili alle attività della ‘ndrangheta. L’obiettivo del Governo Berlusconi è di bloccare le nuove metamorfosi delle mafie, dal bar sotto casa delle periferie e dei centri storici delle nostre città, ai parchi energetici, ai flussi finanziari di provenienza e destinazione ignote.
Nicola Facciolini
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