MONTAGNA:I GIOVANI DI ‘SENTIERI DI FUTURO’SU DOLOMITI-UNESCO MIGLIORARE CONDIZIONI VITA IN MONTAGNA, IL PUNTO IN TRENTINO TRENTO (ANSA) – TRENTO, 13 NOV – E’ passato poco più di un anno dal riconoscimento dell’Unesco per le Dolomiti a Bene dell’Umanità e proprio il Trentino, uno dei territori dolomitici titolare di tale traguardo, vede riuniti in questi giorni i giovani dei territori alpini italiani. Del valore della montagna rivendicano una consapevolezza da trasmettere anche ai cittadini, fuori dallo stereotipo del turismo, mentre d’altra parte portano avanti dal 2007 la missione per cui sono nati come gruppo, quella di migliorare proprio la condizione giovanile sulle montagne. Si tratta della rete Sentieri di futuro, nata dopo un seminario proprio sul disagio giovanile in montagna, che ha visto la Comunità montana Alta Valtellina e una cooperativa sociale partire con un coinvolgimento che ora conta oltre un centinaio di ragazzi sparsi per l’arco alpino e una trentina di operatori, con rappresentanti di enti locali (Comuni, Centri servizi del volontariato di Province e Comunità montane) e cooperative. Una loro rappresentanza chiude oggi a Baselga di Piné, in Trentino, due giorni di incontri. Gli obiettivi futuri li vedono impegnati a coinvolgere in modo sempre più capillare le montagne italiane, ma anche con il progetto di estendere la rete a livello internazionale. Passano attraverso aspetti concreti del quotidiano. Vanno dall’osservazione delle condizioni di un lago, con le proposte per la bonifica, alla difficoltà da abbattere nella comunicazione via Internet in alcune aree, per loro indispensabile a uscire dall’isolamento, ma anche naturale mezzo come per i coetanei dei centri urbani. Lavorano incontrandosi tre o quattro volte all’anno e per il resto a distanza, su progetti e partecipazioni a eventi, come ad esempio Biennale Democrazia di Torino. Fanno parte di piccoli gruppi, nati col passaparola, che si scambiano informazioni soprattutto via web, Facebook compreso, dove sono presenti con una pagina.
I giovani di “Sentieri di futuro” su Dolomiti – Unesco, migliorare vita in montagna
E’ passato poco più di un anno dal riconoscimento dell’Unesco per le Dolomiti a Bene dell’Umanità e proprio il Trentino, uno dei territori dolomitici titolare di tale traguardo, vede riuniti in questi giorni i giovani dei territori alpini italiani. Del valore della montagna rivendicano una consapevolezza da trasmettere anche ai cittadini, fuori dallo stereotipo del […]
E’ passato poco più di un anno dal riconoscimento dell’Unesco per le Dolomiti a Bene dell’Umanità e proprio il Trentino, uno dei territori dolomitici titolare di tale traguardo, vede riuniti in questi giorni i giovani dei territori alpini italiani. Del valore della montagna rivendicano una consapevolezza da trasmettere anche ai cittadini, fuori dallo stereotipo del turismo, mentre d’altra parte portano avanti dal 2007 la missione per cui sono nati come gruppo, quella di migliorare proprio la condizione giovanile sulle montagne. Si tratta della rete Sentieri di futuro, nata dopo un seminario proprio sul disagio giovanile in montagna, che ha visto la Comunità montana Alta Valtellina e una cooperativa sociale partire con un coinvolgimento che ora conta oltre un centinaio di ragazzi sparsi per l’arco alpino e una trentina di operatori, con rappresentanti di enti locali (Comuni, Centri servizi del volontariato di Province e Comunità montane) e cooperative. Una loro rappresentanza chiude oggi a Baselga di Piné, in Trentino, due giorni di incontri. Gli obiettivi futuri li vedono impegnati a coinvolgere in modo sempre più capillare le montagne italiane, ma anche con il progetto di estendere la rete a livello internazionale. Passano attraverso aspetti concreti del quotidiano. Vanno dall’osservazione delle condizioni di un lago, con le proposte per la bonifica, alla difficoltà da abbattere nella comunicazione via Internet in alcune aree, per loro indispensabile a uscire dall’isolamento, ma anche naturale mezzo come per i coetanei dei centri urbani. Lavorano incontrandosi tre o quattro volte all’anno e per il resto a distanza, su progetti e partecipazioni a eventi, come ad esempio Biennale Democrazia di Torino. Fanno parte di piccoli gruppi, nati col passaparola, che si scambiano informazioni soprattutto via web, Facebook compreso, dove sono presenti con una pagina.
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