Ieri ha ricevuto, ad Hiroshima, il World Peace Award 2010, il premio che ogni anno è assegnato, dal summit mondiale dei premi Nobel per la Pace e sul palco (proprio dove c’è la targa che ricorda le vittime della prima bomba atomica), lo ha dedicato ad Aung San Suu Kyi. Roberto Baggio, ex “divin codino”, che oggi riveste la carica di presidente del settore tecnico della Figc, è fra i finanziatore della ricostruzione di ospedali in diverse parti del mondo e grande è stato il suo impegno nel dopo terremoto di Haiti e in altre battaglie di solidarietà e per la difesa dei diritti umani. Nel 2002, inoltre, è stato inoltre nominato Ambasciate di buona volontà per la pace. La motivazione con la quale gli stato assegnato l’Award Peace è la seguente: “Per i suoi contributi alle organizzazioni di beneficenza in tutto il mondo, oltre ai finanziamenti agli ospedali, per il terremoto di Haiti e per il suo impegno per la libertà di Aung San Suu Kyi”. Baggio, gessato scuro, cravatta grigia e camicia azzurra, ha ricevuto il premio da Frederik Willem de Klerk, l’ex presidente del Sudafrica e padre con Nelson Mandela del crollo dell’apartheid. “Un bellissimo momento”, ha detto l’ex calciatore, subito dopo, quando ha ricevuto le congratulazioni da Mairead Corrigan Maguire, Mohamed El Baradei, Jody Williams, Shirin Ebadi, oltre che dal Dalai Lama, gli altri Nobel presenti al summit. Vincitore di pochi trofei con le squadre di club nelle quali ha militato, Roberto Baggio, a livello individuale, ha conseguito numerosi riconoscimenti, aggiudicandosi tra l’altro il Pallone d’oro 1993 (uno dei 5 italiani ad essere stato premiato con il Pallone d’oro assieme a Omar Sivori, Gianni Rivera, Paolo Rossi e Fabio Cannavaro), anno in cui è stato eletto anche FIFA World Player da una giuria composta dai commissari tecnici e dai capitani delle Nazionali di tutti i continenti. È uno dei 5 calciatori (gli altri sono Giovanni Ferrari, Riccardo Toros, Eraldo Mancin e Alessandro Orlando) ad aver vinto due scudetti consecutivi con due differenti squadre in Italia. Il 25 febbraio 2010, nel corso di un’iniziativa editoriale a Milano per la presentazione di una collana di 10 DVD in suo onore dal titolo Io che sarò Roberto Baggio, ha rivelato di essere pronto a rientrare nel mondo del calcio, smentendo le dichiarazioni del 2005 che prevedevano un suo eventuale futuro dirigenziale: “…potrei prendere in considerazione l’ipotesi di allenare in futuro. È una sfida e a me le sfide piacciono”. Oltre che dirigente calcistico ed uomo inpegnato in campo umanitario e per la pace, attualmente Baggio è proprietario di una azienda agricola in Argentina, dove trascorre lunghi periodi.
Carlo Di Stanislao
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