Per la Confederazione italiana agricoltori (Cia), il Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga è uno dei “venti campioni dell’agricoltura sostenibile, dell’originalità, dell’ingegno, della tradizione, della qualità”. Per tali ragioni nella mattinata di ieri, nella sala della Protomoteca in Campidoglio, ha ricevuto l’ambito riconoscimento della Bandiera verde per l’agricoltura, un premio prestigioso del quale potrà fregiarsi per il prossimo quinquennio ed eventualmente oltre, previa verifica dei presupposti, e che costituirà un vero e proprio “marchio” di qualità ed affidabilità per i servizi, i prodotti ed il territorio del Parco.
Il premio è stato consegnato dal presidente nazionale della Cia, Giuseppe Politi, nelle mani del presidente del parco, Arturo Diaconale, con la seguente motivazione: “Per la notevole produzione di progetti, documentazione e materiali a scopo solidale, divulgativo e didattico. Tra i tanti si segnalano: “10 orti per 10 tendopoli”, “Progetto Cerere, agro biodiversità con la rete degli agricoltori custodi del parco, valorizzazione delle produzioni agroalimentari (la patata turchesa, lo zafferano, il canestrato etc.); vasetto biodegradabile contenente semi di fagioli di Paganica; ”Pastori e pastori: Abruzzo e Sardegna, giovani pastori s’incontrano; partecipazione a Ribes, Rete italiana del germoplasma”.
“Per il nostro parco, ha dichiarato il presidente Diaconale, la Bandiera verde agricoltura è motivo di gratificazione e di soddisfazione. E’ un riconoscimento significativo, che premia il grande impegno dell’Ente in questo particolare settore di attività, ma che allo stesso tempo costituisce un tributo al territorio e agli agricoltori, che hanno risposto con fiducia e passione alle iniziative del Parco, condividendone pienamente valori ed obiettivi”.
Per il direttore Marcello Maranella “la Bandiera verde sarà un altro simbolo dell’eccellenza del lavoro del Parco nell’interpretazione dei valori territoriali. Un’eccellenza di risultati per la quale vanno senz’altro rimarcati la dedizione e l’impegno progettuale del Servizio agro silvo pastorale dell’ente”.
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