Senso della comunità, necessità di una ricostruzione non solo materiale, ma anche fiducia nella possibilità di ricostruirsi una vita in una città terremotata: sono queste le conclusioni principali dell’indagine “l’onda lunga del sisma di aprile”, un’analisi sugli effetti socio-psicologici del terremoto del 6 aprile 2009 presentata dall’Acli in un convegno sul ruolo del volontariato nell’emergenza abruzzese. Secondo l’indagine – condotta su un campione eterogeneo di 500 persone – oltre il 70 per cento degli intervistati si ritiene fiducioso della possibilità di ripresa, dopo questa situazione delicata. “Appare evidente – spiega Andrea Olivero, presidente nazionale delle Acli – l’importanza di dare vita a una fase nuova della ricostruzione, non soltanto materiale, ma anche volta a creare quelle infrastrutture sociali per andare incontro al desiderio forte di questa comunità di ritrovarsi”. Parlando dell’esperienza del volontariato, l’arcivescovo dell’Aquila, Giuseppe Molinari, si è detto consapevole del ruolo “fondamentale svolto dalle associazioni nei mesi dell’emergenza, un segnale concreto per i nostri amministratori che spesso si perdono in proclami e discussioni inutili senza concludere nulla in concreto”.
Terremoto: indagine Acli rivela voglia di coesione sociale
Senso della comunità, necessità di una ricostruzione non solo materiale, ma anche fiducia nella possibilità di ricostruirsi una vita in una città terremotata: sono queste le conclusioni principali dell’indagine “l’onda lunga del sisma di aprile”, un’analisi sugli effetti socio-psicologici del terremoto del 6 aprile 2009 presentata dall’Acli in un convegno sul ruolo del volontariato nell’emergenza […]
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