L’emendamento presentato dal Governo alla legge di stabilità, 100 milioni di euro destinati in favore dei malati di Sla, in particolare per ricerca, campagna di informazione e promozione dell’assistenza domiciliare, è accolto con favore dal presidente di Aisla onlus Mario Melazzini, malato di Sla. “Ringrazio il Governo e il Parlamento italiano per aver approvato questo importante provvedimento». Ha detto Melazzini. «Ma il “grazie” più vero è più grande va alle persone con Sla, che con la loro tenacia e volontà più volte dimostrata, in ultimo martedì scorso davanti al Ministero dell’Economia, hanno ottenuto quello che è un diritto non solo nostro ma anche delle altre persone con gravi malattie e disabilità che necessitano di alta complessità assistenziale”. Di questa erogazione si è fatta vanto l’onorevole Mussolini su La7, ospite della trasmissione “8 e ½”, condotta da Lilli Gruber, senza però ricordare la cancellazione, nella stessa finanziara, del 5 per mille per le onlus e le associazioni che si occupano di sociale e disabilità. Come ha scritto Antonio Misiani, le risorse tagliate erano destinate, per legge, alle organizzazioni senza finalità di lucro tramite le sottoscrizioni dei contribuenti italiani e molto spesso si sono rivelate vitali per la sopravvivenza di piccole e grandi organizzazioni. Con l’attuale legge di stabilità, votata anche dai finiani, si torna indietro anche rispetto alla libertà di scelta dei contribuenti, che con lo svuotamento del 5 per mille perde molto del suo significato. Si poteva ragionare con un’ottica diversa, migliorando lo strumento attraverso verifiche a campione tra i destinatari, controlli sulla rendicontazione, una più chiara selezione delle attività da finanziare. Per la prima volta si dava possibilità di scelta direttamente ai cittadini, con la propria dichiarazione dei redditi, di scegliere le organizzazioni civiche o del mondo della ricerca da sostenere. Ma questo governo, come si vede, che si dichiara liberista e federale, non rispetta in realtà nessuna libera scelta.
Carlo Di Stanislao
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