Battisti inedito: esce il libro sull’intervista-scoop di Marengo

Sono oltre 50 i libri pubblicati su Lucio Battisti e in quasi tutti viene citata quella che fu l’unica, o per lo meno la più esaustiva intervista da lui mai rilasciata, in seguito alla quale il cantautore di Poggio Bustone, a parte un’intervista per la TV svizzera e una per la radio, non rilasciò più […]

Sono oltre 50 i libri pubblicati su Lucio Battisti e in quasi tutti viene citata quella che fu l’unica, o per lo meno la più esaustiva intervista da lui mai rilasciata, in seguito alla quale il cantautore di Poggio Bustone, a parte un’intervista per la TV svizzera e una per la radio, non rilasciò più dichiarazioni alla stampa.
La storia di questa intervista, con i suoi retroscena – tra aneddoti e contesti che descrivono un momento importante della musica leggera italiana – è raccontata ora dal giornalista e produttore musicale Renato Marengo che nel 1974 riuscì a superare la barriera di silenzio che avvolgeva Battisti ormai da tempo, trascorrendo con lui cinque giorni al “Mulino”, sede degli storici studi discografici della Numero 1 dove Battisti stava registrando Anima latina: dialogarono di tutto, ma soprattutto di musica.
«Un musicista, se la propria musica comunica ed emoziona realmente, non ha nulla da spiegare e null’altro da aggiungere a quello che si ascolta nei suoi lp* ». Così Lucio Battisti motivava la sua ritrosia nei confronti delle interviste e dei giornalisti. E da qui partì una chiacchierata confidenziale, determinata dalla fiducia e stima artistica nei confronti del suo interlocutore, che fu pubblicata poco dopo da “Ciao 2001”, il settimanale musicale più seguito dai giovani negli anni Settanta, che per quell’occasione stabilì un record di vendite con più di 400.000 copie.
La vera storia dell’“intervista esclusiva” e di quello strano e intenso incontro (Marengo non era un “battistiano” e sicuramente preferiva il rock alle rime romantiche di Lucio) viene per la prima volta raccontata in questo libro dallo stesso Marengo, con dovizia di particolari, con dichiarazioni inedite dell’artista e con l’ausilio di coloro che furono testimoni di quel memorabile incontro: Claudio Pascoli, Alberto Radius, Toni Esposito, Claudio Bonivento, Dario Salvatori e Cesare Montalbetti.
Si tratta di una testimonianza storica relativa ad un momento importante nella vita di Battisti in cui la sua musica, ma anche il suo atteggiamento verso il pubblico e verso la vita, subirono una radicale trasformazione: “L’anima gli stava diventando latina” – afferma Marengo- ed io ero lì con lui proprio mentre questo avveniva e la cosa mi stupiva e mi coinvolgeva”.
Il libro è preceduto da un lungo saggio del musicologo Gianfranco Salvatore, uno dei massimi studiosi di Lucio Battisti, che scompone e ricompone i 9 brani di Anima latina, il disco che rappresentò una mutazione e una maturazione nel suo stile oltreché una svolta nel modo di fare musica in Italia.

Sono oltre 50 i libri pubblicati su Lucio Battisti e in quasi tutti viene citata quella che fu l’unica, o per lo meno la più esaustiva intervista da lui mai rilasciata, in seguito alla quale il cantautore di Poggio Bustone, a parte un’intervista per la TV svizzera e una per la radio, non rilasciò più dichiarazioni alla stampa.
La storia di questa intervista, con i suoi retroscena – tra aneddoti e contesti che descrivono un momento importante della musica leggera italiana – è raccontata ora dal giornalista e produttore musicale Renato Marengo che nel 1974 riuscì a superare la barriera di silenzio che avvolgeva Battisti ormai da tempo, trascorrendo con lui cinque giorni al “Mulino”, sede degli storici studi discografici della Numero 1 dove Battisti stava registrando Anima latina: dialogarono di tutto, ma soprattutto di musica.
«Un musicista, se la propria musica comunica ed emoziona realmente, non ha nulla da spiegare e null’altro da aggiungere a quello che si ascolta nei suoi lp* ». Così Lucio Battisti motivava la sua ritrosia nei confronti delle interviste e dei giornalisti. E da qui partì una chiacchierata confidenziale, determinata dalla fiducia e stima artistica nei confronti del suo interlocutore, che fu pubblicata poco dopo da “Ciao 2001”, il settimanale musicale più seguito dai giovani negli anni Settanta, che per quell’occasione stabilì un record di vendite con più di 400.000 copie.
La vera storia dell’“intervista esclusiva” e di quello strano e intenso incontro (Marengo non era un “battistiano” e sicuramente preferiva il rock alle rime romantiche di Lucio) viene per la prima volta raccontata in questo libro dallo stesso Marengo, con dovizia di particolari, con dichiarazioni inedite dell’artista e con l’ausilio di coloro che furono testimoni di quel memorabile incontro: Claudio Pascoli, Alberto Radius, Toni Esposito, Claudio Bonivento, Dario Salvatori e Cesare Montalbetti.
Si tratta di una testimonianza storica relativa ad un momento importante nella vita di Battisti in cui la sua musica, ma anche il suo atteggiamento verso il pubblico e verso la vita, subirono una radicale trasformazione: “L’anima gli stava diventando latina” – afferma Marengo- ed io ero lì con lui proprio mentre questo avveniva e la cosa mi stupiva e mi coinvolgeva”.
Il libro è preceduto da un lungo saggio del musicologo Gianfranco Salvatore, uno dei massimi studiosi di Lucio Battisti, che scompone e ricompone i 9 brani di Anima latina, il disco che rappresentò una mutazione e una maturazione nel suo stile oltreché una svolta nel modo di fare musica in Italia.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *