Negli ultimi anni la richiesta di polpa di cellulosa per la produzione di carta sta pericolosamente accelerando la distruzione delle foreste nel Sudest asiatico, minacciate dall’irresponsabilità di aziende come APP (Asia Pulp and Paper) e dai loro clienti. La rete di questi ultimi si allarga a macchia d’olio in Europa, dove APP sta portando avanti un’aggressiva campagna di espansione, anche sul mercato italiano.La buona notizia è che oggi Mondadori si impegna a definire un percorso per incrementare progressivamente nel tempo la percentuale di carta “amica delle foreste”. Il gruppo editoriale è già pronto a fare un primo passo, utilizzando esclusivamente carta FSC in alcune delle collane di maggior prestigio e qualità letteraria, tra cui Strade Blu e gli Oscar Spiritualità di Edizioni Mondadori, Einaudi Stile Libero, Wellness di Sperling & Kupfer e, nel mondo junior, alcune collane di Geronimo Stilton, Scooby-Doo e Flambus Green di Piemme.
«Sono molto orgoglioso dell’impegno assunto da Mondadori nei confronti della campagna di sensibilizzazione lanciata da Greenpeace» dichiara Riccardo Cavallero, direttore generale Libri Trade del Gruppo Mondadori. «La scelta di Mondadori di accogliere favorevolmente l’invito di Greenpeace, operando in maniera ancora più sostenibile e responsabile sul mercato, ci consente di offrire anche ai lettori un’opportunità concreta di acquisto consapevole e in difesa dell’ambiente», conclude Cavallero.
«Quello di Mondadori», sostiene Chiara Campione, responsabile della campagna Foreste, «è un primo passo apprezzabile, soprattutto se si considerano i volumi di carta utilizzati dall’azienda. Ci auguriamo che percorsi simili riusciranno in tempi brevi a garantire a noi lettori di non distruggere un pezzo di foresta tropicale ogni volta che acquistiamo un libro».
Tra gli strumenti sviluppati dalla campagna di Greenpeace per raggiungere l’obiettivo Deforestazione zero c’è anche la classifica degli editori “Salvaforeste” e la guida “Foreste a Rotoli” per l’acquisto responsabile di prodotti usa e getta come carta igienica, tovaglioli e fazzoletti. Grazie a questi strumenti, tantissime aziende del settore cartario hanno deciso di mostrare più trasparenza sulla materia prima utilizzata per i propri prodotti. Nell’ultimo anno la lista degli editori amici delle foreste è cresciuta e all’impegno, già da tempo assunto da case editrici come Bompiani e Fandango, si stanno adeguando editori come Feltrinelli, Marsilio e Minimum Fax.
«Le nostre linee guida sono già state applicate da grandi aziende internazionali come Staples, Office Depot e Penguin Books», continua Campione: «Intervenire non è solo possibile ma doveroso. Cosa aspettano gli altri grandi gruppi editoriali come RCS, GEMS e Giunti a seguire l’esempio degli editori “amici delle foreste”?».
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